Famiglia

Idee da Nobel utili per tutti

Dai grandi economisti come Sen e Yunus alle mille guide sul volontariato e i temi del welfare: qualche titolo per capire di più le ragioni della solidaretà

di Francesco Maggio

Imparare a pensare il non profit, approfondire le ragioni della gratuità e della solidarietà, attrezzarsi professionalmente per gestire il Terzo settore, abituarsi a riconoscere i mille volti della solidarietà e le opportunità di lavoro, individuare con chiarezza la traduzione pratica del principio di sussidiarietà, queste sono le domande dei volontari, degli operatori. E per fortuna le risposte ci sono, ci sono gli strumenti per approfondire, oggi più che cinque anni fa, risposte sempre più alla portata di tutti grazie al crescente numero di libri oggi disponibili. Ormai non c’è casa editrice, infatti, grande o piccola che sia, che non includa in catalogo volumi che a vario titolo affrontano l’universo della solidarietà, a cominciare dai veri e propri maestri del pensiero non profit. Ralf Dahrendorf, per esempio, sociologo tedesco, che in diversi libri, ma in modo assolutamente mirabile in “La libertà che cambia” (Laterza), ha descritto l’importanza per la democrazia delle ligatures, cioé dei beni relazionali, il prodotto “tipico” delle organizzazioni senza scopo di lucro. Discorso analogo vale anche per un altro padre nobile del Terzo settore, il Nobel per l’economia Amartya Sen, teorico di un welfare che abbia tra i protagonisti il privato sociale e pubblicato in Italia da diverse case editrici tra cui Il Mulino, Marsilio, Feltrinelli, Bollati Boringhieri. Sempre Bollati, poi, insieme a Meridiana, pubblica i saggi di Serge Latouche (“L’altra Africa”, ultimo titolo), profondo conoscitore dei problemi dei Paesi in via di sviluppo e quelli di Jean-Louis Laville (“L’economia solidale” ed il recentissimo “Le iniziative locali in Europa”). Per saperne di più sulla finanza etica, invece, illuminante è “Il banchiere dei poveri” di Muhamad Yunus (Feltrinelli, riedizione con Ig), il fondatore della Grameen bank, la più grande banca etica del mondo, utile la “Guida alla finanza etica” di Giovanni Stiz (Emi), suggestivo il “Denaro impazzito” di Susan Strange (Comunità). Sui temi del welfare va segnalato il “Rapporto sullo stato sociale in Italia” (Mondadori) giunto già alla sua seconda edizione, quello dell’Isfol, “Dal welfare state alle politiche attive di integrazione lavorativa delle persone svantaggiate” edito dalla Franco Angeli e “Servizi alla persona” di Carlo Maria Mozzanica (Monti, editore specializzato in libri dedicati ai temi della solidarietà e del Sud del mondo, tra i suoi autori anche Alex Zanotelli).
Per approfondire la questione globalizzazione e le sue conseguenze in termini sociali e occupazionali non si può prescindere da “La fine del lavoro” di Jeremy Rifkin (Baldini & Castoldi) e dalla recente raccolta di saggi curata da Felice Roberto Pizzuti “Globalizzazione, istituzioni e coesione sociale” (Donzelli).
Vi sono poi i volumi che affrontano gli aspetti più squisitamente tecnici del Terzo settore, come le pubblicazioni curate da “Il Sole 24 Ore libri” (“Gestire il non profit”, “Lavorare nel non profit”, “Il marketing per le organizzazioni non profit”, “Onlus”), o da Ipsoa (“Enti non commerciali e Onlus) o ancora dalla Etas (“Sussidiarietà”, “Le aziende non profit”, “La gestione del personale nelle aziende non profit”). E quelli sui quali sostenere esami ai numerosi corsi e diplomi di laurea in economia civile istituiti già da qualche anno in numerose università italiane come “Il Manager delle organizzazioni non profit” (Maggioli), “Fondazioni e enti lirici” (Cedam), “Le associazioni non riconosciute e i comitati” (Giuffré), “La Chiesa come azienda non profit” (Egea), “Non profit e sistemi di welfare state” (Nis).
L’elenco potrebbe continuare ancora a lungo, visto l’interesse che ormai il non profit suscita in ampie fasce di lettori e l’attenzione che, di conseguenza, le case editrici dedicano all’argomento. Non rimane quindi che l’imbarazzo della scelta e fare una capatina in libreria. F. M.

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