Politica

Idee concrete, e tempi rapidi

Andrea Olivero (Acli). Come far decollare la Convenzione Idee concrete, e tempi rapidi

di Sara De Carli

L’Italia vuole una scelta per il bene comune. La politica da sola non ce la fa. Per questo è necessario mettere insieme le forze migliori del Paese in una Convenzione costituente, subito dopo il voto». Così Andrea Olivero, presidente delle Acli, è stato il primo a lanciare l?idea di uno spazio per le riforme che abbia per protagonista anche la società civile.

Vita: Vale anche senza parità?
Andrea Olivero: È ugualmente necessario per il Paese perché anche quando ci sono state maggioranze autosufficienti, le riforme non ci sono state o comunque non hanno saputo essere nell?interesse del bene comune. Questo è il punto.

Vita: A quali condizioni sarà efficace?
Olivero: La Convenzione deve avere tempi limitati e proporre soluzioni concrete. Il governo poi dovrà dire quali accoglie e quali no, giustificando l?esclusione.

Vita: Lo scenario di oggi richiede a molti soggetti sociali un passo nuovo…
Olivero: Il Forum è il primo che deve conquistarsi il ruolo di parte sociale. Noi organizzazioni dobbiamo essere capaci di elaborazione politica, non fermarci agli interessi specifici, almeno sui grandi temi: la riforma del welfare, come interpretare il principio di sussidarietà in un?ottica di corresponsabilità, l?integrazione dei cittadini stranieri, una sfida-chiave che non può non vedere protagoniste le realtà che sul territorio hanno lavorato per limitare i danni di un?integrazione che non è stata minimanente governata dalla politica.

Vita: La forza della Lega non rende difficile affrontare questo tema?
Olivero: Credo che nessun governo voglia agire contro l?interesse del Paese e noi dobbiamo far comprendere che sull?integrazione si gioca l?interesse del Paese. Per vincere le elezioni si possono accentuare alcuni toni, ma quando si governa si deve tener conto solo del bene comune.


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