Famiglia

Ictus: 300 mila disabili in meno entro il 2010

E' l'obiettivo dell'Italian stroke forum associazione scientifica senza scopo di lucro attiva da tre anni, che aiuta medici e assistiti a ''prendere coscienza del problema ictus"

di Paolo Manzo

Ridurre di un terzo entro il 2010 il numero di pazienti con disabilita’ da ictus. In concreto, 300mila ‘carrozzelle’ in meno tra 8 anni. E’ la promessa dell’Italian stroke forum, un’associazione scientifica senza scopo di lucro attiva da circa tre anni, che intende aiutare medici e assistiti a ”prendere coscienza del problema ictus, applicando tempestivamente un programma di prevenzione ad hoc”. In particolare, gli specialisti si propongono di diffondere in Italia le unita’ specializzate nel trattamento dell’ictus (stroke unit), che oggi sono solo 40 in tutta la Penisola. ”In materia di ictus – ha affermato il medico di famiglia e tesoriere dell’Italian stroke forum, Augusto Zaninelli, in una conferenza stampa nell’ambito del congresso della Societa’ italiana dell’ipertensione arteriosa (SIIA), in corso a Bologna – la prevenzione e’ ‘Cenerentola”’. Molti medici di base, infatti, ”non riescono ad attuarla nei giovani a rischio di ipertensione. I loro ambulatori sono affollati di anziani con patologie croniche, cosicche’ i medici finiscono per dedicare i 4/5 del loro tempo a pazienti che gia’ soffrono di ipertensione o che hanno gia’ avuto un problema cardiovascolare”. Insomma, viene considerata solo la punta dell’iceberg, senza riuscire ad intercettare in tempo i futuri candidati all’ictus. L’obiettivo, quindi: ”assumere oggi dei farmaci per evitare un ictus tra vent’anni”. Perche’, ha concluso il presidente della Siia, Ettore Ambrosioni, ”e’ dimostrato che prevenire un ictus costa molto meno che curarlo”.


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