Cultura

Ici e Chiesa, montano le polemiche in Comune

Il Pd spaccato su una mozione approvata il 30 gennaio. Tace il sindaco Renzi

di Gabriella Meroni

La mozione che invita il sindaco di Firenze a far pagare l’Ici alla Chiesa e agli enti no profit è ”un attacco frontale agli enti religiosi e ai beni del Vaticano”, e una polemica ”ideologica”. Lo hanno messo nero su bianco ieri 2 febbraio 11 consiglieri comunali del Pd di Firenze, che prendono cosi’ in maniera netta le distanze dall’altra meta’ del gruppo, che invece, lunedi’ scorso, ha votato la mozione presentata in aula da Tommaso Grassi (Sel), e approvata anche da Idv, gruppo misto-Di Puccio, De Zordo e Fli.

Il documento  dei “ribelli” Pd è stato sottoscritto da Salvatore Scino, Massimo Fratini, Maurizio Sguanci, Andrea Borselli, Michele Pierguidi, Maria Federica Giuliani, Angelo Bassi, Enrico Bertini, Antonio Lauria, Eugenio Giani, Francesco Ricci. ”La legge prevede gia’ – scrivono gli 11 consiglieri Pd – che gli immobili utilizzati a fini commerciali paghino l’Ici indipendentemente dal fatto che il proprietario sia un ente ecclesiastico piuttosto che una casa del popolo o una societa’ sportiva. Dal contesto della mozione si rileva chiaramente un attacco frontale agli enti religiosi e ai beni del Vaticano. Forse, in questa materia un po’ di chiarezza, anche dal lato tecnico, puo’ essere opportuna”.

”Come evidenziato dalla Corte Costituzionale in un’ordinanza del 1986 – proseguono – lo Stato, anche per il tramite di concessione di esenzioni fiscali, ha interesse a prendere parte alla gestione dei benefici ecclesiastici, provvedendo spesso, come noto, la stessa Chiesa all’espletamento di compiti di assistenza di competenza delle Istituzioni civili in virtu’ del principio di sussidiarieta”’. Insomma la ”polemica sui presunti privilegi alla Chiesa appare di natura esclusivamente ideologica – prosegue il documento -. La particolarita’ degli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti e’ semplicemente che sono enti fiscalmente non commerciali. Questo per legge, per norma concordataria e ancora prima per l’art. 7 della Costituzione. Da notare, peraltro, che in un tale scenario gli enti ecclesiastici esenti dall’Ici sono solo il 4% del totale degli enti esenti”.

La mozione di Tommaso Grassi ha come oggetto “l’abolizione dell’esenzione Ici per gli immobili di proprieta’ degli enti religiosi e non profit di natura commerciale” ed è stata votata da 19 consiglieri, 13 contrari e 2 gli astenuti. Tra i contrari il gruppo Pdl e la Lista Galli, a favore Pd, Idv, Sel e altre liste di sinistra e anche la vicecapogruppo di Fli Bianca Maria Giocoli. Nella mozione si chiede al sindaco Renzi – che non ha preso posizione – di “eliminare tale ingiustificata disparita’ di trattamento” e di “avviare un’indagine sul territorio comunale”.

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