Famiglia
ICANN: basta con la democrazia online
Riforma dell'organismo che gestisce i domini in Internet. Gli utenti, alla base della prima elezione planetaria di due anni fa, estromessi dal consiglio di amministrazione
di Redazione
Con l?approvazione all?unanimità della proposta di riforma da parte del consiglio di amministrazione, la comunità dei navigatori viene definitivamente estromessa da qualunque processo decisionale all?interno dell?Internet Corporation for Assigned Names and Numbers al secolo ICANN.
Il consiglio di amministrazione dell?ICANN sarà composto d?ora in avanti da 20 membri, dei quali soltanto 15 con diritto di voto.
I 15 votanti saranno:
il presidente dell?ICANN
I 5 membri non votanti saranno scelti:
Il NomCom è un comitato composto di 19 tra rappresentanti di governi, istituzioni accademiche, gruppi di pressione e business men. Le tre Supporting Organization rappresentano gli amministratori dei domini (Address Supporting Organization ? ASO), sia di quelli generici (Generic Names Supporting Organization ? GNSO), sia di quelli nazionali (Country-code Names Supporting Organization ? CNSO). Tutti i membri del consiglio dovranno durare in carica per tre anni scaglionati in modo che ogni dodici mesi ne venga rieletto 1/3.
Con la riforma, non solo scompare ogni riferimento ai cinque membri “at large” eletti nel 2000 da tutti i navigatori maggiori di 16 anni, ma di fatto i comuni utenti della Rete perdono anche qualunque potere rappresentativo indiretto all?interno del consiglio. «A causa della natura globale dell?ICANN e del considerevole interesse mostrato nei confronti delle sue decisioni da molte persone, organizzazioni, uomini d?affari e governi, è fondamentale che l?ICANN abbia un consiglio d?amministrazione composto di personalità del massimo calibro, esperienza e integrità», si legge nella riforma.
Ma non tutti sono convinti che il testo approvato faccia gli interessi di tutti i navigatori. Andy Mueller-Maguhn, il membro “at large” eletto dai navigatori europei, ha criticato lo squilibrio nei rapporti di potere all?interno dell?organismo: «Questa è una società con sede in California, e la maggior parte dello staff è statunitense. Non credo che questo sia necessariamente un fatto negativo, ma non rappresenta la diversità culturale che dovrebbe». Per protesta contro questo stato di cose, molti paesi non hanno ancora rinnovato la propria quota di partecipazione. Dal canto suo, il presidente dimissionario dell?ICANN, Stuart Lynn, minimizza le tensioni: «Non ci sono state controversie», ha dichiarato. «Il consiglio è assolutamente convinto che questa è la strada giusta».
Le controversie cui si fa riferimento sono tuttavia evidenti al mondo Internet. Qualche mese fa si parlò addirittra di commissariamento dell’organismo, dopo che nel 2000 ICANN aveva rappresentato la prima elezione planetaria. D’ora in poi quelli che dovranno determinare una parte importante del futuro della rete saranno prescelti dal Comitato di Nomina che sceglierà tra rappresentanti dell’industria.
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