Economia

Ibm rilancia il suo progetto “Service Jam”

L'azienda donerà strumenti per misurare il Social Return on Investment

di Redazione

Promuovere la cultura del volontariato all’interno delle scuole e formare un management capace di valorizzare il contributo dei volontari. Sono questi i primi due aspetti che sono emersi dal Service Jam, un evento collaborativo di brainstorming online sul volontariato, organizzato da Ibm, lo scorso ottobre, che ha messo a confronto una audience globale composta da migliaia di esperti e leader di organizzazioni non profit, aziende, università ed enti pubblici.

Grazie al Service Jam più di 15.000 persone da 119 paesi diversi, tra cui anche l’Italia, si sono registrate ed hanno condiviso idee ed esperienze sul tema del volontariato. I risultati del progetto e le iniziative legate all’Anno Europeo del Volontariato sono stati presentati in occasione del workshop organizzato dalla Fondazione Ibm Italia in collaborazione con il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Direzione per il volontariato, l’associazionismo e le formazioni sociali.

In Italia come in Europa, il volontariato è un elemento fondante per lo sviluppo della società civile e per il consolidamento della vita democratica ed è una delle dimensioni fondamentali della cittadinanza attiva. Per questo la Commissione Europea ha scelto di indicare il 2011 come Anno Europeo del volontariato.

Dall’esperienza interattiva del Jam sono stati identificati quattro sistemi chiave su cui fare leva per valorizzare il volontariato. Il primo riguarda la promozione del volontariato all’interno dei sistemi educativi ed accademici, la seconda area fa riferimento alla necessità di sviluppare competenze relative al ‘management’ dei volontari all’interno delle organizzazioni; il terzo sistema riguarda la partnership tra settore privato, pubblico ed organizzazioni non profit mentre l’ultimo è focalizzato sulla misurazione dell’ impatto sociale.

A partire dall’analisi delle evidenze riscontrate durante il Jam, Ibm avvierà nel 2011 alcune iniziative. Per l’area relativa all’ ‘Insegnamento del volontariatò Ibm riunirà un gruppo di leader dal settore privato, pubblico e dal non profit che, collaborando con l’Achieve Inc, una associazione non profit che si occupa di standard di educazione, progetteranno soluzioni per integrare la cultura del volontariato nei curricula scolastici.

Rispetto all’area della ‘Misurazione degli impattì Ibm donerà tecnologia e risorse per la realizzazione di un tool on line di misurazione del Social Return on Investment (Sroi). Infine, Ibm ha intenzione di creare un pacchetto di soluzioni con metodologie di management da mettere a disposizione delle organizzazioni non profit.

Quanto a livello istituzionale «l’obiettivo primario, che necessita di una sinergia tra più attori, è di promuovere la cultura del volontariato e quest’anno celebrativo rappresenta un’occasione per tutto il territorio nazionale» commenta Marina Gerini, della direzione generale per il volontario, l’associazionismo e le formazioni sociali del ministero del Lavoro.

Occorre, dunque, «costruire azioni e percorsi condivisi e partecipati e il ministero del Lavoro che è l’organismo di coordinamento deve mettere a sistema tutta le iniziative di volontariato».

A livello nazionale, spiega la Gerini, «sono in corso la sottoscrizione di accordi con amministratori centrali, enti pubblici, regioni ma anche i centri di servizio per il volontariato». Ma, oltre a promuovere una cultura del volontariato, «vogliamo incrementare il numero dei volontari».


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