Economia
I volti di Legacoopsociali. Le isole
La due giorni del quinto Congresso Nazionale di Bologna vedrà sul palco alternarsi sindaci, ministri, esperti. Ma il vero cuore cooperativo è in platea. Margherita Floris, sarda, lavora in ambito educativo: «lavoro nella cooperazione sociale perché sono una donna libera»
Bologna – Margherita Floris è presidente della cooperativa sociale Coagi e membro del direttivo regionale di Legacoopsociale Sardegna.
Prima ancora di spiegare di cosa si occupa ci tiene a sottolineare: «Sono molto orgogliosa di appartenere alla cooperazione sociale, perché sono una donna libera. E la cooperazione è fatta a misura delle persone libere. Permette di imprimere un segno personale nel progetto lavorativo in cui si è impegnati».
Sono molto orgogliosa di appartenere alla cooperazione sociale, perché sono una donna libera. E la cooperazione è fatta a misura delle persone libere.
Poi decide di fare chiarezza sull’attività della cooperativa che presiede. «Noi ci occupiamo di prevenzione. Ci curiamo dell’aspetto educativo dei bambini degli asili nido, supportiamo le famiglie nel percorso di educazione e cura dei minori, seguiamo le attività di aggregazione degli adolescenti anche portatori di disabilità, la gestione dell’assistenza domiciliare».
Coagi è una realtà grande che è attiva su nove comuni dell’oristanese e che conta 110 dipendenti. «Avremmo potuto crescere ancora. Ma mantenere i numeri di media impresa ci piace di più perché ci sta a cuore poterci essere per ciascuno dei nostri dipendenti e dei nostri utenti. Crescere troppo fa perdere la relazione e senza relazione non c’è cooperazione», spiega la presidente.
Il contesto sardo è molto complesso ma, spiega Floris, «ci troviamo in una delle prime Regioni in Italia per investimenti nel sociale. La pandemia ha rinforzato ulteriormente questo impegno. Viviamo una grande vivacità. In più una delle criticità più gravi dell’isola, com’è noto, riguarda il lavoro. La cooperazione, con questo fermento, oggi non è solo welfare e servizi, ma una vera e propria opportunità lavorativa».
La cooperazione sociale oggi non è solo welfare e servizi, ma una vera e propria opportunità lavorativa
Da Oristano a Bologna è un vero viaggio. Ma la partecipazione al Congresso per Floris «è qualcosa a cui tengo. Mi piace sentirmi parte di questo mondo. Gli stimoli, gli spunti, capire dove si è e dove andare sono cose che qui trovo e che sono per irrinunciabili». Rispetto a questa edizione: «il discorso che più mi sta a cuore è quello della co-progettazione con gli enti, per capire come essere più efficaci. Questa è ormai la strada che dovremo battere, che in Sardegna stiamo cercando di implementare in ogni modo. Solo la cooperazione con il suo lavoro spalla a spalla con le persone è in grado di capire i cambiamenti, intuire i bisogni e capire le comunità».
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