Volontariato

I volenterosi in prima pagina

Per Dario Di Vico creare un clima da spallata finale al governo Prodi non giova né alla credibilità dell’appuntamento né alla prosecuzione del dibattito tra i Poli ...

di Ettore Colombo

Per Dario Di Vico, vicedirettore con delega all?Economia del Corriere della Sera, che ne ha scritto in prima pagina («Il riformismo con retromarcia») martedì 23, «da Bari volevano affittare due autobus ma gli organizzatori del convegno milanese dei Volenterosi previsto per lunedì 29 hanno vivamente scoraggiato i loro supporter pugliesi. Creare un clima da spallata finale al governo Prodi non giova né alla credibilità dell?appuntamento né alla prosecuzione del dibattito tra i Poli». Ora, al di là del fatto che è difficile immaginare legioni di supporter pronti ad attraversare l?Italia per partecipare a un convegno (e a un tavolo) di riformisti – che notoriamente scaldano poco i cuori, essendo più che altro persone di ragionamento – rimane il punto: e cioè che sull?appuntamento del 29 gennaio a Milano si è catalizzata l?attenzione di molti, Corriere della Sera in testa, che ne parla praticamente un giorno sì e l?altro pure. Dopo quella del presidente di Roma Metropolitane, Chicco Testa, il tavolo trasversale voluto da Daniele Capezzone, Paolo Messa (curatore del bimestrale Formiche, il pensatoio dei Volenterosi), Nicola Rossi e Bruno Tabacci, registra l?adesione di Luigi Bobba, ex presidente delle Acli, senatore della Margherita, considerato uno degli esponenti di maggiore spicco dello schieramento ?teodem?, e dell?economista liberale Vito Tanzi. Riformisti del centrosinistra e riformatori del centrodestra spingono esattamente sullo stesso punto, e cioè sulle liberalizzazioni, rispetto alle quali si aspetta ora che arrivi la prossima lenzuolata del ministro Bersani, per cui fa il tifo anche Di Vico. Il quotidiano dei Dl Europa, invece, pur non insensibile alle ragioni dei Volenterosi, ha deciso di togliere dal primo piano – dove l?aveva messa «con vanto un po? snobistico» scrive -, la politica estera, per riportare all?attenzione delle prime pagine del giornale gli interni e dunque l?attualità politica. Al fine, soprattutto, di seguire meglio i congressi di Ds e Dl e, in nuce, la nascita del Pd. Di cui Europa (e l?Unità, certo) dovrebbe diventare l?organo. Un po? come credere al Pd, appunto.


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