Cultura

I vescovi: “La pace è possibile”

Alla fine della loro assemblea hanno denunciato i ritardi della preparazione dei referendum e rilanciato sulla pace

di Redazione

«La pace è possibile» in Sudan. Lo affermano i vescovi del Paese africano in una dichiarazione pubblicata al termine della loro Assemblea Plenaria che si è tenuta a Rumbek, in Sud Sudan, dall’8 al 15 novembre.

Il documento, scrive l’agenzia Fides, sottolinea che i due referendum di gennaio, sull’autodeterminazione del sud Sudan e della regione di Abyei, contesa tra nord e sud Sudan, sono «una questione nazionale» e sono volti «a curare la nazione, a risolvere le annose differenze che hanno causato lunghi decenni di conflitti».

I Vescovi lamentano i ritardi nella preparazione dei due referendum e denunciano le tensioni tra nord e sud Sudan, legate anche allo schieramento di truppe da entrambi i lati del confine tra le due aree del Paese.

La Conferenza Episcopale deplora pure che le popolazioni del Southern Kordofan and Blue Nile (altre due regioni contese tra nord e sud) non potranno decidere del proprio destino che verrà invece stabilito «dai legislatori dello Stato e dalla Presidenza, e sono stati espressi dubbi sul fatto che verranno soddisfatte le aspirazioni di tutte le popolazioni di queste zone. Anche questo può portare a tensioni e alla fine a conflitti, che potrebbero diffondesi nel resto del Paese».

I Vescovi invitano i fedeli a pregare per la pace e concludono il messaggio con un appello perché la consultazione “sia libera e trasparente” e il risultato sia accettato da tutti.

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