Mondo

I teenager italiani e il sexting

In una ricerca di Save the Children i dati del fenomeno: tra i 12 e i 14 anni il 4% online in pose osé

di Antonietta Nembri

Il caso scoperto dalle ragazzine delle medie postate in Internet nude non è che la punta dell’Iceberb, molto probabilmente. Il 4% di ragazzini e ragazzine italiani fra i 12 e i 14 anni dichiara esplicitamente di inviare spesso fotografie di sé nudi o in pose sexy (sexting). Percentuale che sale all’8% fra i minori di età compresa tra i 15 e i 17 anni. È quanto emerge da una ricerca di Save the Children “Sessualità e Internet: i comportamenti dei teenager italiani. Il dato è probabilmente sottostimato: il 22% ammette che è una pratica diffusa inviare video o immagini di sé nudi o semi-svestiti. Se poi si chiede a che età si è inviato il primo messaggio un po’ osé, con sottintesi e riferimenti sessuali, le conferme fioccano e le percentuali salgono: ben il 47% dice di averlo fatto tra i 10 e 14 anni, gli altri dai 15 in su.   

«Il sito con foto di ragazze adolescenti ritratte nude, individuato e chiuso oggi dalla Polizia postale e delle comunicazioni di Catania – sottolinea Raffaela Milano, responsabile programmi Italia e Europa di Save the Childrenporta alla luce un fenomeno che è diffuso e ben presente a Save the Children, che sul sexting ha realizzato la ricerca ‘Sessualità e Internet: i comportamenti dei teenager italianì, documentando quel segmento di vita di adolescenti e pre-adolescenti che è la sfera sessuale».

Tra i comportamenti che gli intervistati dichiarano diffusi tra la propria cerchia di amici, molto presente inviare messaggi con riferimento al sesso (43%), inviare dati personali a qualcuno conosciuto in Internet (43%), guardare video o immagini a sfondo sessuale su Internet (41%), ricevere messaggi con riferimento al sesso (41%), dare il proprio numero di telefono a qualcuno conosciuto in Internet (40%) e, non ultimo, tra i più diffusi, avere rapporti intimi con qualcuno conosciuto solo in rete (22%).

D’altra parte, segnala lo studio di Save the Children, il modo con cui i ragazzi vivono la sessualità online sembra il riflesso di una serie di comportamenti “off line” particolarmente a rischio. Il 40% degli intervistati segnala come diffuso tra i propri amici, l’avere rapporti sessuali completi (il 15% tra coloro che hanno 12-14 anni), il 30% il consumo di droghe leggere, (13% tra i più giovani; 40% tra i 15-17enni). Il 24% segnala invece atteggiamenti di disprezzo verso stranieri o disabili, il 19% segnala come diffuso il partecipare attivamente ad episodi di bullismo (ed il 22% dichiara diffuso tra i propri amici il subirlo), il 15% il furto nei negozi, il 13% la guida senza patente ed 12% l’uso di droghe pesanti (il 7% tra i 12-14enni).

Anche lo scambio di immagini o video personali a contenuto sessuale, sottolinea la ricerca di Save the Children, sembra essere un fenomeno piuttosto diffuso (fra gli amici) secondo il 22% degli intervistati, percentuale che scende al 17% per i giovanissimi (12-14 anni), ma risale al 25% per i 15-17enni e al 26% per gli over 17. La percentuale di diffusione è pari al 14% per lo scambio di immagini proprie di nudo al fine di ricevere regali come ricariche e ricompense in denaro.
Percentuali analoghe emergono anche quando i ragazzi vengono interpellati sui loro comportamenti e non su quelli degli amici: il 45% dichiara di ricevere messaggi con riferimento al sesso, il 37% dà il suo numero di cellulare online, il 24% riceve immagini o video di persone conosciute solo online seminude o nude, il 19% ammette di avere rapporti intimi con qualcuno conosciuto in rete. Quanto alla gestione dei propri dati personali, i ragazzi non sembrano curarsi molto di che fine facciano e li consegnano alla rete spesso e facilmente: il 44% degli intervistati dichiara infatti di postare proprie foto e il 34% di pubblicare video su di sè.

«Quello che colpisce – spiega ancora Raffaela Milano – è che questi giovani si dichiarano consapevoli dei rischi e dei pericoli nei quali rischiano di incappare. Le molestie via cellulare o e-mail vengono segnalate come un problema all’ordine del giorno da circa un terzo degli intervistati (29%), così come l’alta probabilità, dichiarata dal 37%, di imbattersi in maniaci o squilibrati in caso di scambio di immagini a contenuto sessuale. Tuttavia, anche se sono razionalmente consapevoli che prevalgono i rischi (76%) sui vantaggi (7%) questo non sembra essere un deterrente».

«In questo contesto, lo scambio di fotografie proprie ed altrui nude in internet probabilmente non appare agli occhi dei ragazzi più di tanto preoccupante», sottolinea ancora Milano.
Quanto al perchè i teenager italiani decidono di “svelarsi” in rete, la risposta più frequente è: su stimolo di amici (43%) e fidanzati (33%), anche se non è trascurabile l’input di persone conosciute in internet o sconosciute. E poi internet ha, ai loro occhi, un ritorno positivo: per molti consente di vincere la timidezza, divertirsi e avere relazioni “extra”.

Il prossimo 7 febbraio si celebra in tutto il mondo la giornata della sicurezza in rete per i più giovani. «Ci auguriamo che sia l’occasione per una riflessione profonda sulle responsabilità di tutti gli attori istituzionali e non, poiché nessuno singolarmente possiede tutte le competenze e gli strumenti necessari per la tutela di bambini e adolescenti online», conclude la responsabile programmi Italia e Europa di Save the Children.

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