Welfare

I tavolini non devono ostruire il passaggio

I marciapiedi non devono presentare ostacoli. Anche in base alla legislazione a favore dei portatori di handicap

di Massimo Persotti

I marciapiedi dei centri storici delle nostre città sono sempre più invasi da tavolini e sedie di esercizi commerciali (bar, tavole calde). Come si può intervenire?
A. S.(Firenze)

Risponde Massimo Persotti
L?occupazione di spazi e aree pubbliche è disposta dall?amministrazione locale in base a criteri stabiliti dal regolamento comunale. Il difensore civico della Regione Lombardia Alessandro Barbetta è intervenuto in un caso analogo in seguito alla richiesta di un consigliere comunale che aveva già presentato due interpellanze e un esposto a seguito del rilascio concesso dal Comune di Cusago, in provincia di Milano, a un esercizio commerciale per la collocazione di tavoli e panchine su un pubblico marciapiede. Secondo il consigliere comunale, le dimensioni del marciapiede erano talmente ridotte che tavoli e sedie finivano per ostruire completamente il passaggio dei pedoni costringendoli a transitare sulla strada. Fatto ancor più pericoloso in quanto quel tratto di marciapiede, per la presenza di un vicino laboratorio medico, viene utilizzato soprattutto da persone anziane . In questa vicenda, un parere negativo era stato espresso dalla polizia municipale ma per un temuto disturbo alla quiete pubblica. Rispetto ai problemi connessi all?intralcio alla circolazione, l?amministrazione aveva ovviato con il posizionamento di dissuasori di sosta nell?area antistante l?esercizio. Ma i dissuasori piuttosto che facilitare il transito, avevano peggiorato la situazione costringendo i pedoni a spostarsi nella parte ancor più centrale della strada.
Il difensore civico ha richiesto alla amministrazione di adottare un provvedimento di autotutela considerando la pericolosità del transito dei pedoni sulla carreggiata e l?opportunità di tener conto delle esigenze di accessibilità per gli spazi pubblici a fruizione pedonale, secondo i principi desumibili dalla vigente legislazione in favore dei portatori di handicap. Un mese dopo, l?amministrazione comunale comunicava di aver provveduto alla revoca della concessione.

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