Comitato editoriale
I sordociechi piemontesi hanno una “casa” a Novara
Presentata questa mattina, giovedì 16 giugno, con un momento di festa la sede territoriale. Operativa dal febbraio 2020 aveva dovuto interrompere però la sua operatività per l’emergenza pandemica. È la decima realtà della Lega del Filo d’Oro in una regione italiana e «risponde all’esigenza di avvicinare i nostri servizi alle residenze dei nostri assistiti», ha sottolineato il presidente Rossano Bartoli
«Siamo quasi cento», sono queste le prime parole di Rossano Bartoli, presidente della Lega del Filo d’Oro che a Novara ha presentato ufficialmente la decima sede territoriale della Fondazione, la prima in Piemonte. In realtà la sede territoriale aveva iniziato a operare a metà febbraio 2020 «pochi giorni prima della pandemia», ha ricordato ancora Bartoli sottolineando come quella odierna più che un’inaugurazione sia in realtà una «presentazione in una bella e calda giornata». Nell’area verde davanti alla palazzina – ex sede del consiglio di quartiere di proprietà comunale sui cui la Lega del Filo d’Oro ha fatto un importante intervento per renderla accogliente e fruibile per tutti – hanno voluto essere presenti in tanti, dalle autorità agli utenti, dalle famiglie ai volontari e agli amici della Lega del Filo d’Oro.
«Essere presenti in più regioni italiane con le nostre Sedi e Servizi territoriali significa poter fornire un supporto continuo e costante a un numero maggiore di persone con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale e alle loro famiglie, accompagnandole passo dopo passo nella realizzazione concreta dei programmi individuali definiti al Centro Nazionale» ha continuato Bartoli che sulla sede territoriale di Novara ha aggiunto «siamo riusciti a partire e i nostri operatori sono oggi punto di riferimento per oltre trenta persone di ogni età».
Investire sul potenziamento delle Sedi e dei Servizi Territoriali sia nell’aspetto quantitativo, aumentando cioè il numero delle attuali dieci Sedi, sia dal punto di vista qualitativo, potenziando i servizi offerti, al fine di garantire una risposta tangibile all’esplicita richiesta proveniente dalle famiglie è una scelta precisa della Lega del Filo d’Oro. E la sede di via Cagliari 3 a Novara, ha ribadito Bartoli, «ci permetterà, anche in Piemonte, di diffondere la nostra esperienza in maniera più capillare, così che l’incontro con la Lega del Filo d’Oro sia più semplice e rapido per chiunque nasca con disabilità sensoriali o vi incorra». Bartoli nel chiudere il suo intervento ha voluto ringraziare anche la Fondazione De Agostini che ha supportato l’avvio delle attività contribuendo a sostenere i costi del personale.
Alla semplice cerimonia erano presenti anche Daniele Orlandini e Francesco Mercurio, presidenti del Comitato dei Familiari e delle Persone Sordocieche, Francesco Ardizzino già presidente del Comitato delle Persone Sordocieche, Rosa Caria, mamma di Lisa, monsignor Franco Giulio Brambilla, Vescovo di Novara, Silvana Moscatelli, assessore alla Gestione Programmazione Risorse Finanziarie del Comune. «Sono particolarmente lieta di portare il saluto cordiale e affettuoso dell’amministrazione» ha esordito Moscatelli che ha sottolineato come il risultato ottenuto «è il frutto della solidarietà». Orlandini ha ricordato che «25 anni fa esisteva solo Osimo. Oggi siamo qui a Novara e la crescita della nostra fondazione nasce dalla volontà di farci sentire vicini, di arrivare vicino e per questo dove c’è la "Lega" c’è casa». Sulla stessa lunghezza d’onda anche Rosa, la mamma di Lisa che, molto emozionata ha voluto ricordare come pochi anni fa l’apertura di una sede a Novara fosse un desiderio comune tra i genitori della zona piemontese «il mio auguro è che quello di oggi in Piemonte sia il primo passo, sia la base perché in futuro ci possa essere anche qui un servizio residenziale per i nostri ragazzi».
Resilienza e prossimità, queste sono per Francesco Mercurio le parole guida della giornata: «Resilienza perché questa sede della Lega del Filo d’Oro è arrivata in un momento particolare, ha aperto nel bel mezzo d una pandemia». Mentre la prossimità è un valore: «Non si possono aiutare le persone sordocieche da lontano. Io stesso mi sono avvicinato alla Lega 25 anni fa perché è arrivata a Napoli. Se non l’avessi incontrata a Napoli avrei continuato a credere che si occupasse solo dei bambini. Per questo è importante crescere perché questo filo di speranza raggiunga più persone». Ardizzino, già presidente del Comitato delle Persone Sordocieche, originario di Marano Ticino, una ventina di km da Novara ha ricordato la sua esperienza e il suo incontro con la Lega del Filo d’Oro a Milano nel 1993, poi Osimo e negli anni «ho sempre chiesto a Bartoli di aprire una sede in Piemonte. Ora finalmente la Lega ha aperto a Novara e stiamo facendo tanti laboratori con persone bravissime».
Prima del simbolico taglio del nastro (nell'immagine in apertura) ha preso la parola il vescovo di Novara che ha portato il suo saluto ricordando la sua trentennale esperienza con un’associazione che si occupa di disabilità chiamata “Filo rosso” e ha voluto lasciare ai presenti un incoraggiamento: «Non basta dare una mano, occorre stringere una mano per camminare assieme».
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