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I soldi (pochi) ci sono. le regioni li chiedano

La “difesa” del welfare. Intervista a Grazia Sestini.

di Ettore Colombo

«Noi (al Welfare, ndr) si è un ministero di spesa. Siniscalco, al Tesoro, si è un ministero di cassa. Co? l?aria che tira, vince il ministero di cassa?». Il piacevole accento toscano della Sestini nasconde di poco l?entità del dramma: il governo ??un c?ha? lire? e non sa come dirlo. Agli italiani, innanzitutto, ma anche al premier medesimo. Figuriamoci se ci sono i soldi per i Redditi minimi. D?inserimento (epoca Turco) o di ultima istanza (epoca Maroni) che siano. Il sottosegretario al ministero del Welfare (partito Forza Italia), Grazia Sestini ha però il dono della schiettezza. I suoi colleghi di governo, invece, sono lì che si litigano la tunica di San Martino del magro, magrissimo, bilancio dello Stato nel tentativo di far quadrare il cerchio dei sacrifici colle promesse elettorali del premier. Vita: Sottosegretario, meglio ridurre le tasse o aiutare le famiglie? Grazia Sestini: La riduzione delle tasse non può non tener conto dei bisogni delle famiglie italiane. Passare dalle detrazioni alle deduzioni per tutti i componenti del nucleo familiare (cioè non solo per i figli ma anche per i coniugi) è obiettivo del governo e di tutta la maggioranza. Insomma, noi vogliamo allargare la ?no tax area?. Vita: Belle parole, resta il problema che non ci sono i soldi? Sestini: La riforma fiscale nel suo complesso comporta un aggravio per le casse dello Stato. I risultati li vedremo sul medio periodo, sotto forma di incentivi ai consumi. Vita: A proposito di aggravi per le casse dello Stato. Ma il Reddito minimo d?inserimento costava così tanto da non poter rispettare la parola data? Sestini: L?ultima tranche dei finanziamenti per quella legge, che noi abbiamo deciso di non confermare, arriveranno entro il 2004. Il governo presenta, in tema, dei colpevoli ritardi ma anche i Comuni. Vorrei sapere quanti progetti hanno presentato e consegnato, per ottenere quei finanziamenti?. Vita: Intanto ci dica quanti soldi avete stanziato per il vostro, di progetto. Il Reddito di ultima istanza. A proposito, complimenti per il nome. Sestini: Lo riconosco, non è un bel nome ma risponde un po? alla filosofia complessiva del progetto. Attivare quei finanziamenti – pochi soldi messi a bilancio dello Stato, voglio essere onesta – è, appunto, ?un?ultima istanza?? Comunque, proprio a causa delle esigenze generali di bilancio, il provvedimento è lì, fermo e poco attivato. Ma soprattutto per colpa delle Regioni che non hanno presentato progetti al ministero con la richiesta di un cofinanziamento. Vita: A dire la verità, la Regione Campania i soldi li ha chiesti, ma glieli avete negati. Sestini: Sto parlando di progetti congrui allo spirito della legge. Quello della Regione Campania non lo era perché vuole finanziare categorie sociali che già godono di altre forme di ammortizzatori sociali. Noi invece diamo i soldi – ripeto, pochi, 246mila euro in tutto – solo a chi non ha alternative. Vita: Una vera ultima istanza, la vostra? Sestini: Sì, appunto. Però se arrivassero richieste congrue quel poco che abbiamo siamo disposti a darlo.


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