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I soldi corrompono l’etica sportiva

La forza educativa dello sport si indebolisce. Il grido d'allarme lanciato dalla Commissione.

di Redazione

La forza educativa dello sport si indebolisce. Il grido d’allarme lanciato dalla Commissione. Nella relazione presentata dalla Commissione europea al Consiglio sono state espresse tutte le preoccupazioni sullo stato attuale della pratica sportiva all’interno dell’Unione. L’approccio allo sport e il sistema di valori sono infatti in pericolo, anche a fronte della massiccia pratica sportiva, si contano oltre 700 mila club. In pratica, secondo la Commissione la stessa popolarità dello sport, la logica commerciale, l’aumento dei campionati sono tra le cause dei rischi che sta correndo lo sport europeo. Nel corso dell’ultimo anno si sono tenuti in Europa 102 campionati europei, anche i posti di lavoro generati in modo diretto o indiretto dallo sport è aumentato del 60 per cento nel corso degli ultimi 10 anni, arrivando ai 2 milioni di occupati. Tra le degenerazioni sportive rientra anche l’ampliarsi del fenomeno doping all’interno del mondo dello sport. Tre le direzioni in questo campo che la Commissione vuole intraprendere: creare un gruppo europeo di etica, collaborare con il movimento olimpico per creare un’agenzia mondiale contro il doping, assicurandosi che la stessa agisca in condizioni di indipendenza e trasparenza; e infine mobilitare gli strumenti comunitari per completare le azioni già intraprese dagli stati membri nei settori della ricerca, della sanità pubblica, dell’istruzione, migliorando anche il coordinamento legislativo. E se lo sport punta a diventare soprattutto un’attività economica, la commissione annuncia una serie di interventi per affermare il diritto alla concorrenza anche in questo campo: sono allo studio, infatti, misure contro la vendita ristretta dei biglietti, l’applicazione di gare d’appalto per gli accordi di sponsorizzazione, la revisione delle regole per la cessione dei diritti di radiodiffusione in esclusiva. Ma non manca anche una riflessione su una serie di esenzioni per i club, legate alla “sentenza Bosnan” per incoraggiare il reclutamento dei giovani sportivi. Per quanto riguarda invece la diretta pratica sportiva la commissione non ha tuttavia delle competenze dirette sullo sport.


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