Famiglia

«I soldi arriveranno, ma se chiudono li denunceremo»

«Sarà doloroso doverlo fare, mi auguro prevalga il senso di responsabilità», annuncia il responsabile alle Politiche sociali

di Redazione

Giulio Riccio ha una poltrona scomoda, di questi tempi. Assessore (eletto nelle liste del Prc) alle Politiche sociali di Napoli, la città che di questi tempi è diventata l’emblema dell’emergenza minori, con le comunità in agitazione che denunciano due anni di mancati pagamenti e l’impossibilità di andare avanti nella gestione dell’accoglienza.
Vita: Come risponde a questo allarme, assessore?
Giulio Riccio: Non faccio polemiche con loro, ritengo che abbiano ragione, ma non sono d’accordo quando addebitano al Comune la responsabilità di questa emergenza.
Vita: Di chi è la responsabilità?
Riccio: Finché in questo Paese le politiche fiscali andranno a braccetto con le politiche sociali, sarà davvero difficile risolvere alla radice il problema. È vero che il mantenimento del sistema di accoglienza dei minori allontanati dalla famiglia è in capo all’amministrazione comunale, ma è anche vero che le decisioni del Comune in questo settore non sono libere da vincoli di bilancio. Non dimentichiamo che in questi anni i Comuni hanno subìto tagli sulle rimesse ordinarie, dunque alle politiche sociali.
Vita: Parliamo di arretrati. È vero che il debito ha toccato quota 30 milioni?
Riccio: No, il debito del Comune è di 8/9 milioni e il ritardo risale a gennaio 2009. Molto presto partirà una tranche di pagamento pari a 3 milioni di euro.
Riccio: E se il primo marzo la Federazione Sam chiuderà i centri di pronta accoglienza?
Riccio: Mi auguro prevalga il senso di responsabilità. Se questo non sarà garantito, sarà doloroso doverlo fare, dovremo procedere con una diffida, poi con una denuncia e con la revoca delle convenzioni.


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