Economia

I semi di Bregantini danno frutti sullo stretto

L'altra Calabria. A Reggio nasce il consorzio Kalon-Brion

di Redazione

Spesso in Calabria quando si fanno le cose al rovescio, significa che sono fatte bene. Così è stato per la costituzione del consorzio sociale di Kalon-Brion (dal greco ?faccio sorgere il bene?, termine da cui deriverebbe il nome Calabria). A settembre il patto associativo fra i 14 soggetti promotori (comunità, associazioni, cooperative sociali e fondazioni), quindi i corsi di formazione per gli operatori e da ultimo la presentazione ufficiale, che si terrà a Reggio Calabria il giorno 22. «Nessuna politica dell?annuncio, fin dalla nascita abbiamo voluto marcare una differenza», spiega il futuro vicepresidente, l?avvocato Luciano Squillaci che affiancherà il presidente, Carmine Gelonesi.

Kalon-Brion, che avrà come riferimento l?area dello Stretto («su entrambe le sponde»), ha visto la luce proprio nelle settimane in cui monsignor Giancarlo Bregantini dava l?addio alla sua Locride. E proprio il consorzio Goel, ideato e promosso dal vescovo trentino, in questi mesi «in cui abbiamo finalmente messo da parte tutti i nostri piccoli orticelli», è stato un costante punto di riferimento. A tessere la tela è stato proprio Squillaci: «Il nostro arrivo è la dimostrazione che i semi lanciati da Bregantini hanno prodotto un risultato concreto». A tenere insieme le tessere del consorzio, cui ha aderito anche il vivacissimo Centro Agape di Mario Nasone, non sono infatti le mission dei singoli promotori, che si occupano a 360 gradi di tutte le tematiche sociali, dalla disabilità al reinserimento degli ex detenuti, quanto «un modo di fare comune improntato alla legalità e alla trasparenza». Il traguardo è duplice: «Incidere sul territorio e imparare a parlare alla politica da pari a pari». Squillaci non ha paura di usare il termine ?lobby?. «Dobbiamo essere proprio questo: una lobby, ma positiva». A mettersi su questo cammino da soli, però, si rischia di andare a sbattere la testa. «Ma noi ci siamo scelti compagni di viaggio affidabili». Il riferimento di Squillaci è a Welfare Calabria e al circuito Cgm. Non è un caso che alla stessa rete abbia da tempo aderito anche Goel. «Si tratta di un network nazionale che ci consentirà di evitare il rischio di chiuderci in noi stessi». Lavorare sul territorio, ma pensare in grande, quindi.

La sede operativa del consorzio è stata stabilita presso il Cereso, il Centro reggino di solidarietà di cui Squillaci è vicepresidente. Con circa un milione di euro di fatturato, il Cereso è una delle realtà più grandi del consorzio, superata soltanto dalla Piccola Opera Papa Giovanni e dalla Promidea, entrambe con circa 3 milioni di fatturato.
Stefano Arduini


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