Cultura

I sem terra con cl. Sfida alla povertà

Parla il leader Marcos Zerbini: «In Europa queste cose non le capite. Ci siamo uniti perché la nostra lotta ha un centro comune: il valore della persona umana»

di Paolo Manzo

Chi c?era, difficilmente dimenticherà quel giorno di pioggia. Era il 24 febbraio scorso e 50mila membri dell?Asociação dos Trabalhadores Sem Terra, l?Associazione dei lavoratori senza terra, si erano dati appuntamento nella cattedrale di San Paolo del Brasile per testimoniare un passaggio decisivo della loro storia: confluire nel movimento cattolico di Comunione e liberazione. Ad accoglierli c?era infatti don Julián Carrón, l?erede di don Giussani, oggi numero uno del movimento. Una ?unione? che rompe molti schemi e che ora viene spiegata dal fondatore dei Sem Terra, Marcos Zerbini, un avvocato 45enne che da sempre si occupa di sociale.

Vita: L?Associazione dei Sem Terra è entrata a far parte di Cl. La notizia ha dell?incredibile, almeno vista dall?Italia.
Marcos Zerbini: Guardi che è stato un percorso naturale e di incredibile non c?è proprio nulla. Lo stupore italiano deriva forse dall?immagine distorta che delle lotte sociali latinoamericane c?è ancora in una certa ?intelligentzia? italiana che guarda al nostro continente. In realtà abbiamo unito le forze e adesso la nostra associazione è ufficialmente entrata a fare parte di Comunione e liberazione.

Vita: Cosa vi ha avvicinato a Cl al punto da affiliarvi a questo movimento?
Zerbini: In Cl abbiamo trovato un profondo senso della comprensione dell?altro, soprattutto dei poveri, attraverso quella figura grandiosa che è Gesù Cristo. Ma soprattutto sentiamo molto vicino a noi il valore che il movimento dà alla persona umana come figura rilevante in sé e per sé. Cl non è un movimento di ideologie ma è un movimento che dà voce all?essere umano. E lo mette al centro dell?azione. Questo per noi è stato il punto importante, oserei dire il punto chiave.

Vita: Quando ha iniziato a interessarsi di sociale?
Zerbini: Oltre 25 anni fa, insieme alla mia compagna, Cleuza Ramos. Pochi e molto ricchi da una parte, tanti e molto poveri dall?altra. Questo abisso sociale mi ha fatto decidere che dalle parole bisognava passare ai fatti per agire di fronte allo squilibrio economico e sociale che già allora dilaniava il mio Paese.

Vita: Cos?ha fatto?
Zerbini: Essendo avvocato, grazie alle mie competenze, ho iniziato a ad attivarmi con le comunità di base di San Paolo, che con oltre venti milioni di abitanti è la più grande megalopoli del Sud America. In breve è nata l?associazione dei Sem Terra che è cresciuta rapidamente intorno ad un obiettivo: permettere la costruzione di migliaia di case per quella fetta di popolazione, grandissima, costretta a vivere di espedienti, in mezzo alla strada o nella favelas.

Vita: La prima azione concreta?
Zerbini: Con un gruppo di 18 famiglie comprammo un grande pezzo di terra. Lo abbiamo diviso in lotti, pronti ad essere edificati. Ne comprammo altri, e altri ancora, fino a costruire un vero e proprio quartiere. Ma per avere acqua, luce, gas e tutti i servizi necessari ci sono voluti anni di dialogo, a volte non facile, con il Comune di San Paolo.

Vita: Quali progetti futuri tra l?Associazione dei Sem Terra e Cl?
Zerbini: Innanzitutto adesso guardiamo al futuro più sollevati perché abbiamo la sensazione di condividere il peso della responsabilità sociale con altri come noi sparsi in tutto il mondo. Tra i progetti concreti già nell?immediato, conseguenza di questa ufficializzazione del nostro ingresso in CL, in particolare quello di potenziare le cosiddette ?scuole di comunità» che già in piccola parte erano state attivate quando l?Associazione dei Lavoratori Senza Terra era solo simpatizzante del movimento. Adesso diventeranno un fenomeno più strutturato, luogo di educazione e crescita.

IDETIKIT
Due realtà. L?Asociação dos Trabalhadores Sem Terra a San Paolo conta oltre 100mila iscritti. Il suo metodo tradizionale di lotta è l?acquisto cooperativistico dei terreni. Diverso il Movimento dei Sem Terra (Mst), nato nel 1984 con oltre un milione di aderenti. Il suo metodo di lotta è quello dell?occupazione delle terre, il target le zone rurali del Paese.

Il sito dell?Asociação dos Trabalhadores Sem Terrahttp://atstsp.com


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