Economia

I saponi che fanno bella la Csr

Pmi il caso del Saponificio Gianasso

di Redazione

Un’alternativa alla produzione industriale massificata che riesca però a reggere la sfida della grande distribuzione? Per esserlo, «basta l’amore per il prodotto», taglia corto Paolo Bassetti, direttore marketing del Saponificio Gianasso. La linea di saponi “I Provenzali” del piccolo laboratorio savonese è stata il mezzo con cui sfidare il mondo dei 3X2. «Ci siamo affacciati al mercato dei grandi, dominato da logiche commerciali, come azienda di piccole dimensioni, che si autofinanzia con il proprio business ed investe i propri utili nello sviluppo», aggiunge il direttore. Come? «La nostra arma è stata la “coerenza” con le nostre radici. Ci siamo proposti nettamente in contrasto con un mondo dove tutto è veloce, macinato, digerito e dimenticato in un attimo», spiega Bassetti.
I prodotti infatti sono realizzati secondo una procedura, invariata nel tempo, di lavorazione artigianale. Un processo tradizionale della Liguria che si basa soprattutto sui criteri di scelta e selezione delle materie prime. «L’altissima qualità della gamma “I Provenzali” è assicurata dalla totale assenza di tensioattivi petrolchimici (responsabili delle principali allergie della pelle), che rende i prodotti utilizzabili da adulti e bambini», continua Bassetti, «tutta la produzione è rigorosamente realizzata nel pieno rispetto dell’ambiente, è completamente vegetale, 100% biodegradabile e certificata “non testata sugli animali”». L’azienda è piccola, nonostante un catalogo di oltre cento differenti articoli cosmetici. I lavoratori sono 20, con un’età media di 38 anni. La parola d’ordine è “non si deve crescere ad ogni condizione”.
«Oggi forse è questa attenzione alla qualità del prodotto, alla soddisfazione del cliente e alla solidità dell’impresa la vera responsabilità sociale», spiega Bassetti. «Anche noi abbiamo proposte di Csr strettamente intesa, come la conversione agli imballaggi di plastica riciclata o la nuova sede costruita nel segno del risparmio energetico», continua il direttore, «e contiamo partnership con diverse associazioni ambientaliste come il WWF. Ma la nostra vera Csr è il modo con cui facciamo impresa».
È questa la strada con cui si è innescato, conclude Bassetti, «un sistema virtuoso di sviluppo, anche e soprattutto del business, che si traduce in crescita occupazionale non solo per l’azienda ma anche per i fornitori, la rete commerciale e le imprese correlate». E la ricaduta positiva sul territorio è proprio uno dei principi cardine della cosiddetta responsabilità sociale d’impresa.


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