Famiglia
I ritardi della Campania
Il punto nel volume "Dove va l’accoglienza dei minori?" promosso da Fondazione Affido
Il ricorso all’affidamento familiare è ancora marginale in Campania. A rivelarlo è un’indagine promossa da Associazione Progetto Famiglia e Fondazione Affido onlus, i cui risultati sono stati pubblicati nel libro Dove va l’accoglienza dei minori? (sottotitolo: “Limiti e prospettive dell’affido familiare in Campania”, anno 2009, edizioni Franco Angeli, 18 euro) a cura di Marco Giordano, esperto di servizi sociali e genitore affidatario. Dal testo, che ripercorre le tappe principali dell’affido sia sul piano normativo sia sul piano culturale a partire dall’esperienza dei Servizi Affido Territoriali, emerge un quadro caratterizzato da una profonda inadeguatezza delle politiche di intervento che, nonostante interessanti sperimentazioni, non rispondono nella nostra regione al bisogno di accoglienza dei tantissimi minori con problemi familiari.
L’affido, dunque, resta un fatto marginale. Nell’aprile del 2009 la Regione Campania, intervenendo ad un convegno organizzato dalla Fondazione Affido, comunicava che al 31 dicembre 2007, i minori campani fuori famiglia (cioè che non stanno né con i genitori né con i parenti), erano 1.866, di cui 1.570 accolti in comunità residenziali (84%) e 296 accolti da famiglie affidatarie (16%). Poco è stato fatto anche sul versante della prevenzione di situazioni problematiche che spesso terminano con l’allontanamento del minore dalla famiglia di origine. Dal 2004 la Regione Campania ha disciplinato e promosso la pratica dell’affido familiare diurno, una forma di accoglienza part-time che offre al ragazzo il sostegno di una famiglia affidataria solo per alcune ore o in alcuni giorni, senza separarlo dalla famiglia d’origine. Eppure da una ricerca condotta a inizio 2009 è risultato che su 24 distretti sociali della Campania (sui 52 complessivi) solo 2 (8%) hanno attivato percorsi di affidamento diurno.
La presentazione del libro si terrà a Napoli il 1° dicembre 2009.
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