Formazione

I rifugiati restano nell’ombra

Diritto d’asilo. L’Italia ancora senza legge

di Redazione

In controtendenza con l?Europa, cresce nel nostro Paese il numero delle domande d?asilo: nel 2007 raggiunta quota 15mila

In materia d?asilo dobbiamo purtroppo registrare un grave ritardo: è infatti ancora assente una legge organica in materia d?asilo. Durante l?attuale legislatura, grazie allo stimolo del Cir – Consiglio italiano per i rifugiati, sono stati presentati due disegni di legge; entrambi, però, non si sono poi concretizzati in un provvedimento legislativo.

Passi avanti sono stati fatti grazie alla spinta dell?Unione Europea. Infatti, attraverso la trasposizione delle direttive comunitarie si è data una definizione più chiara e uniforme di rifugiato, si è introdotta la figura della protezione sussidiaria, si sono fissati i diritti di cui beneficiano rifugiati e protetti sussidiari, si è ritornati a un?unica procedura d?asilo e si è finalmente riconosciuto il ricorso sospensivo contro una decisione negativa. Tuttavia non si deve dimenticare che il contesto normativo italiano si caratterizza per un?assoluta frammentazione. Le norme debbono essere rintracciate in tre diversi decreti legislativi, in alcuni articoli del Testo unico e in circolari ministeriali.

L?esigenza di disporre di un corpus normativo unico nasce dall?esigenza di risolvere nuclei problematici sinora non considerati. A 60 anni dalla nascita della Costituzione, è ancora inapplicato l?art. 10 che sancisce il diritto d?asilo. In tutto questo insieme di leggi non vi è alcun riferimento al dettato costituzionale che per il legislatore risulta ?inesistente?.

Inoltre, l?insieme delle norme non prende in considerazione un aspetto centrale: le modalità d?accesso del rifugiato al territorio e alla protezione internazionale. Non dobbiamo dimenticare che nel solo tentativo di giungere in Europa lo scorso anno nel Mediterraneo e nell?Atlantico sono morti 1.684 migranti.

La maggioranza di richiedenti asilo arriva in Italia via mare in modo irregolare, e nel corso del 2007 il numero di richiedenti è aumentato, in assoluta controtendenza con il resto d?Europa, di un terzo, raggiungendo quota di circa 15mila persone.

Il sistema di accoglienza e i programmi di integrazione sono tuttora molto carenti. Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati, istituito dalla 189/2002 che metteva a regime l?esperienza del Programma nazionale asilo promosso da ministero dell?Interno, Anci e Unhcr, è stato un importante passo avanti, ma non costituisce ancora un organico e sufficiente sistema. I numeri lo confermano: nel 2007, a fronte di circa 15mila domande d?asilo sono stati offerti meno di 2.428 posti di accoglienza. La situazione dei rifugiati riconosciuti e dei protetti sussidiari e umanitari è paradossale: solo i richiedenti asilo hanno un diritto riconosciuto all?accoglienza. I rifugiati non hanno un preciso diritto ma beneficiano dei programmi per i migranti in generale o si affidano ai servizi messi in atto grazie alla buona volontà delle associazioni o degli enti locali. Questo provoca gravi conseguenze: nelle aree metropolitane vi sono situazioni emergenziali, basta ricordare solo a Roma le esperienze di Romanina, Collatina e Anagnina che da sole raccolgono centinaia di persone e offrono condizioni di accoglienza al di sotto di ogni standard; nelle aree rurali i rifugiati vanno a ingrossare le fila dei lavoratori in nero.

Da ultimo sembra importante sottolineare la centralità dell?impegno richiesto alle associazioni del privato sociale, che costituiscono una rete di riferimento essenziale. Ma questa partecipazione non è sancita in maniera ufficiale: il ruolo degli enti di tutela e delle associazioni è ritagliato in maniera fortuita.

IDENTIKIT

  • Ennio Codini.

Docente di Istituzioni di diritto pubblico alla Cattolica di Milano, ha pubblicato Una nuova cittadinanza. Per una riforma della legge del 1992, curato assieme a Marina D?Odorico (Franco Angeli editore, 2007) e Diversi ed eguali. Immigrazione extracomunitaria e principio giuridico di eguaglianza (sempre per Franco Angeli).

  • Franco Pittau.

Esperto di questioni migratorie fra l?altro per conto del Cnel e della Scuola Superiore di amministrazione del ministero, è coordinatore dellUfficio immigrazione, istituito nel 1995, dalla Caritas italiana. Ogni anno realizza un Dossier statistico sull?immigrazione curandolo assieme alla Caritas diocesana di Roma e alla Fondazione Migrantes.


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