Welfare

I ricordi si salvano custodendoli nel Web

L'iniziativa viene presentata in occasione della Festa dei nonni 2010 a Verona. Capofila del progetto l'associazione Anteas

di Redazione

Il progetto Mettiamo in banca i ricordi mette online e custodisce storie di vita quotidiana di nonne e nonni: con un clic i nipoti del Web ascoltano racconti, esperienze e lezioni di vita grazie a brevi videointerviste. A realizzarlo un gruppo di otto associazioni di Verona di cui è capofila Anteas (Associazione Nazionale Terza Età Attiva per la Solidarietà, Coordinamento provinciale di Verona) e partner  Il Cigno, con il patrocinio delle Circoscrizioni I e VI del Comune di Verona, del Comune di Badia Calavena e il contributo del Centro Servizio per il Volontariato di Verona.

Un gruppo formato da otto associazioni di Verona, con il progetto Mettiamo in banca i ricordi, ha deciso di preservare un patrimonio decisamente fugace: le storie di vita quotidiana, una ricchezza che non può andare perduta, che deve essere custodita come in banca, poiché darà in futuro i suoi frutti. Servirà a non cancellare parte della nostra cultura, a tramandare ciò che siamo stati a ciò che saremo.

Questo grande tesoro, nel territorio veronese, lo ha fornito un gruppo di trenta anziani nati prima del 1940, i cui racconti di vita si possono ascoltare e vedere in Internet, come in un filò virtuale, grazie alle videointerviste realizzate da dieci volontari per lo più giovani.

Nella Rete , attraverso più di cinquanta videointerviste realizzate su criteri definiti e da volontari appositamente addestrati, e in via di implementazione, si diffondono una manciata di minuti di vita ed esperienza di ciascun nonno e nonna. Ogni intervistato narra uno o più episodi di un proprio vissuto ritenuto meritevole di essere tramandato alle generazioni più giovani. Attraverso le parole, la lingua, le inflessioni, i modi di dire tipici, le immagini e la gestualità si riscopre il gusto di narrare e di ascoltare, di farsi stupire e coinvolgere. «Attraverso il racconto gli anziani permettono la partecipazione alle proprie esperienze, danno continuità alla memoria della comunità in cui vivono e generano alimento necessario per la crescita di tutti» afferma Aldo Benato presidente dell’associazione ANTEAS, che riprende «in loro è il desiderio di raccontarsi e raccontare, di non rimanere estranei alla società di oggi, di far sì che le esperienze non vengano dimenticate per sempre ma possano divenire, appunto, una risorsa per le future generazioni».

Le interviste proposte sono state realizzate a Badia Calavena e a Verona nei Centri Anziani Protagonisti nel Quartiere Mazzini e Massimo D’Azeglio. Quanto realizzato per dare vita a questo filò virtuale ha permesso non solo di creare un dialogo fra anziani – anziani in un confronto di esperienze vissute, favorendo peraltro l’aggregazione, ma anche di creare nuove relazioni fra “vecchi” e “giovani”.

«Proprio per mirare a questo obbiettivo» puntualizza il presidente Benato «si è scelto come mezzo di diffusione il video su Web: un contenuto intimo e dal sapore antico veicolato attraverso un contenitore contemporaneo, di rapida e accessibile consultazione, al “passo con i tempi”, che può diventare una sorta di “ponte mediatico” per assicurare lo scambio intergenerazionale. Sono racconti di nonni custoditi per i nipoti del Web».

Il progetto e l’avvio online della pagina che ospita le videointerviste nel sito Memoro – la Banca della Memoria, saranno promossi in occasione della Festa dei nonni 2010.

Sabato 2 ottobre, dalle 9.15 alle 12.30, infatti, si terrà infatti il convegno Dal filò a Internet” alla Sala Convegni del Palazzo della Gran Guardia di Verona, organizzato in collaborazione con il Comune di Verona – Assessorato Servizi Sociali e Famiglia.

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