Non profit
I raid americani, la questione Onu e Giulio Andreotti
La riforma dell'ONU dal punto di vista di un cattolico
di Redazione
I Raid Usa contro il terrorismo internazionale, ma anche il potenziale atomico e la proliferazione nucleare, i 142 conflitti armati in atto nel mondo, la ecologia planetaria messa a soqquadro e altri problemi rendono sempre più urgente e improrogabile la riedizione di un? Onu democratica e perciò autorevole!
La richiesta di una riforma adeguata dell?Onu è punto costante del pensiero sociale cristiano, almeno a partire dalla Pacem in Terris fino alla Gaudium et Spes, alla Populorum Progressio, alla Sollicitudo Rei Socialis, alla Centesimus Annus. In quest?ultima enciclica, ad esempio, il papa Giovanni Paolo II scrive: ?È sentito il bisogno che alla crescente internazionalizzazione della economia corrispondano validi organi internazionali di controllo e di guida, che indirizzino l?economia stessa al bene comune, cosa che ormai un singolo stato, fosse anche il più potente della terra, non è in grado di fare? (n. 58).
Politici: cosa aspettate a mettere al primo punto la Riforma dell?Onu?
In questo senso, recentemente si sono avuti alcuni segnali specifici.
La ?Carta per la pace di Camaldoli? afferma tra l?altro: ?La difesa della pace è garantita solo da un organismo sovranazionale…
Solo una profonda revisione farà dell?ONU l?auspicato organismo mondiale?.
Nello stesso senso di una organizzazione garante della giustizia e della pace mondiale va l?APPELLO ALLE NAZIONI UNITE, che Madre Teresa di Calcutta, poco prima di morire, firmò con altri 19 Premi Nobel per la Pace, perché l?Onu dedichi l?anno 2.000 alla educazione di tutti i popoli della terra alla nonviolenza (APPELLO rispetto al quale i politici sembrano restare totalmente sordi !).
Lo stesso Catechismo degli Adulti della Cei ?La verità vi farà liberi? suggerisce l?abolizione degli eserciti nazionali, sostituendoli o trasformandoli, ?per struttura e formazione?, in ?corpo di polizia internazionale? alle dipendenze dirette di una Onu rinnovata.
Su Avvenire del 23 agosto, Giulio Andreotti scrive: ?Avrei scelto la diplomazia… Quella della ritorsione non è la strada giusta… Non bisogna fare confusione tra mondo islamico e terrorismo… Il mondo islamico è molto complesso e non omogeneo… Gli Stati Uniti non amano le sedi internazionali e hanno la tendenza a risolvere da soli i loro problemi?.
Certo, la riforma dell?Onu non si fa in un giorno, né da soli; ma nemmeno stando zitti o facendo finta di credere che, con le iniziative politiche, economiche, finanziarie e militari dei governi nazionali o della Nato, si possano risolvere problemi che oggi per lo più sono mondiali.
È ruolo dei popoli e dei governi di tutto il mondo completare la costruzione di una vera Onu. Si completi l?assetto giuridico-politico-amministrativo mondiale, per dare una regolata (mettere un semaforo!) allo strapotere delle multi- o trans-nazionali, cosicché l?Onu sia in grado di rispondere al suo primo ruolo di garantire la giustizia e la pace sul pianeta terra.
Angelo Cavagna
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