Non profit

I “Promessi” per la Milano dei poveri

Gli incassi alla Diocesi

di Redazione

Ha già raccolto più di 10 milioni di euro il Fondo di solidarietà voluto dal cardinale Dionigi Tettamanzi per sostenere le famiglie della diocesi di Milano in difficoltà a causa della crisi. Tra i tanti benefattori, l’autore e regista tv Michele Guardì che ha scelto di devolvere al fondo parte degli incassi del suo musical-kolossal I Promessi Sposi. «Il mio incontro con Tettamanzi è stato commovente: ho visto in lui la stessa forza e la stessa umanità che emanava il cardinale Borromeo, una figura che studio da anni. Mi ha colpito in modo particolare la definizione che ha voluto dare a questo fondo: aiutare le famiglie a vivere con dignità».
I Promessi Sposi di Guardì stanno avendo un succeso che va al di là delle aspettative, e hanno conquistato anche chi si chiedeva con sospetto come fosse possibile rispettare l’opera manzoniana e riuscire ad attualizzarla con eleganza.
Conclusa la prima stagione, ora sta per iniziare un nuovo tour di sei mesi, da Trieste a Palermo. Come si spiega tanto successo? «I valori del romanzo sono sempre attuali, e le problematiche dell’uomo rimangono le stesse. La peste che ci racconta Manzoni non è altro che la povertà di oggi. Il mondo è ciclicamente travolto da sventure, ma l’uomo non impara mai niente», osserva Guardì. «Per questo ho voluto chiudere l’opera con il Padre nostro, sotto una pioggia di acqua vera: indica l’esigenza di “ripulirsi” da tutte le infelicità. È bello quando alla fine la gente si alza in piedi e applaude: un’esigenza di spiritualità c’è ancora».
[Marina Moioli]

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