Economia

I prodotti vanno a «Buon Fine»

Il progetto Coop di recupero dei beni invenduti rifornisce 1122 associazioni non profit

di Lorenzo Alvaro

“Buon Fine” è il progetto di Coop per il recupero a fini sociali dei prodotti invenduti. Tutti i giorni la grande distribuzione genera volumi ingenti di merce invenduta, prodotti alimentari che vengono ritirati dai banchi e dagli scaffali ancora perfettamente integri e commestibili ma che per motivi quali: scadenza ravvicinata, confezione esterna ammaccata o residui di attività promozionali non possono essere riproposti alla vendita. Il valore economico della merce recuperata supera i 18 milioni di euro per un totale di 3.321.467 chilogrammi di beni che vengono distribuiti a 1122 associazioni non profit.
Tonnellate di merce destinata ad essere smaltita come rifiuti che invece, grazie a questo progetto sono recuperate e destinate a fini sociali. Il progetto è finalizzato, infatti, alla donazione di questi prodotti, ancora idonei al consumo, ad organizzazioni non profit che li utilizzano direttamente, realizzando pasti quotidiani per i loro assistiti. È così che gli “invenduti ” si trasformano da spreco in risorsa.
L’utilizzo dell’invenduto a fini sociali non è una novità, specialmente per il mondo della cooperazione di consumo, ma è forse la prima volta che si formalizzano processi organizzativi appositamente dedicati. Con “Buon Fine” Coop contribuisce in maniera significativa al sostegno di associazioni ed enti caritativi che svolgono sul territorio attività assistenziale occupandosi, all’interno di strutture residenziali, di persone svantaggiate spesso a rischio emarginazione sociale. Non è trascurabile, inoltre, il valore ambientale di questo progetto; la cessione dei prodotti invenduti riduce il quantitativo di rifiuti da avviare a smaltimento e conseguentemente riduce la produzione di inquinamento in termini di distruzione, trasporto e smaltimento. Questo progetto si inserisce a pieno titolo nella politica di solidarietà, di lotta agli sprechi, di salvaguardia e tutela ambientale attuata da Coop e conferma il ruolo sociale e di responsabilità della cooperativa nei confronti della comunità che la accoglie.

La storia
Tutto è cominciato negli anni ‘90. L’idea di alcuni dipendenti e di alcune sezioni soci Coop era di ridurre lo spreco di merce nei supermercati ed ipermercati attraverso il recupero di tutti quei prodotti che non possono più essere venduti, ma che in realtà sono perfettamente idonei al consumo, destinandoli in solidarietà ad associazioni del territorio. Si tratta di prodotti con difetti nella confezione o vicini alla data di scadenza. Nasce così “Recupero merci”, un progetto che grazie all’impegno di tanti volontari raccoglie ogni anno, ormai da oltre un decennio, tonnellate di prodotti poi distribuiti alle organizzazioni di volontariato che assistono persone in difficoltà. Forte del successo delle esperienze fatte, alla fine del 2006, è nato il progetto “Coop Buon Fine” allo scopo di allargare l’iniziativa anche ad altre sezioni soci e punti vendita non ancora coinvolti. Per meglio controllare tutto il processo è stato definito un insieme di regole standard da seguire dal punto di vista fiscale, dello stoccaggio delle merci, e degli accorgimenti igienico-sanitari, delineando i compiti e le responsabilità di ciascuno nelle strutture di vendita. Dal 2007 al recupero di generi alimentari industriali e non alimentari si è affiancato il recupero dei prodotti freschi e freschissimi (prossimi alla scadenza, ma ancora validi) da destinare alle mense per indigenti.

I prodotti
La tipologia dei prodotti raccolti è molto varia: da quelli per l’igiene della casa e della persona all’abbigliamento, dagli alimentari duri (come scatolame, salse, bibite) ai freschi e freschissimi come carni (soprattutto avicunicole), ortofrutta, ai salumi e latticini a libero servizio e referenze della “Forneria”. I non alimentari vengono raccolti per lo più negli iper e distribuiti ogni 7-15 giorni alle onlus convenzionate.

 


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