Le Oasi affiliate sono aree di privati dove vengono svolte attività produttive compatibili con la conservazione, e di cui il WWF certifica la corretta gestione. Lo scopo del progetto «Aree Affiliate» del WWF è quello di estendere alcune forme di tutela essenziali alla difesa della biodiversità anche esternamente al sistema di aree protette delle oasi del WWF. La strategia di difesa dell’ambiente che coinvolge direttamente gli “attori privati” viene già applicato da tempo all’estero; adesso il WWF lo realizza anche nel nostro Paese. In queste aree l’associazione svolge una funzione di controllo e verifica della gestione. Per raggiungere l’obiettivo il WWF ha definito delle Linee guida rivolte ai privati che desiderano conciliare la tutela dell’ambiente naturale e le attività socio-economiche. La gestione di un’oasi affiliata deve prevedere l’eliminazione dell’attività venatoria (“fondo chiuso” o altra forma di tutela) e la riduzione di ogni fonte di disturbo diretto alla fauna; l’eliminazione di ogni intervento che alteri il paesaggio e l’ambiente naturale e di qualsiasi struttura che possa rappresentare una barriera per la fauna; la salvaguardia della flora spontanea e in particolare di quella originaria: boschi secolari, siepi storiche, grandi alberi; il ripristino delle condizioni naturali favorendo il recupero di habitat come boschi, siepi, stagni e la ricostituzione di corridoi biologici; il restauro degli edifici presenti con tecniche e materiali ecologici: fonti di energia rinnovabile. Sono Oasi affiliate Palo Laziale (Roma), San Felice (Livorno), Galbusera Bianca (Lecco), Forteto della Luja (Asti), Capra Matilda (Grosseto), Grotte del Bussento (Salerno).
La partecipazione delle aree private alla tutela del patrimonio naturale e paesaggistico è un fatto consolidato e strategico in molte regioni del mondo. Anche in Europa si stanno sviluppando iniziative a favore di una valorizzazione del ruolo del privato, ad esempio tramite la Elo, l’European Landowners Organization.
