Famiglia

I pericoli on line arrivano dal video sharing

Questa è una delle conclusioni più rilevanti del nuovo report EU Kids Online, di cui OssCom è il nodo italiano. Pubblicato in occasione del Safer Internet Day 2013, il report dà voce direttamente ai ragazzi, che raccontano quali sono i rischi di internet che più li infastidiscono.

di Redazione

In totale, 9.904 ragazzi in 25 paesi europei hanno risposto alla domanda aperta: Quali cose su internet potrebbero infastidire i ragazzi della tua età? Le piattaforme di video-sharing come YouTube sono in cima alla classifica delle piattaforme più rischiose I ragazzi associano le piattaforme di video-sharing a contenuti violenti o pornografici, insieme a una varietà di altri rischi di contenuto. Fra i ragazzi che hanno fatto esplicitamente riferimento a piattaforme e servizi online, il 32% ha citato siti di video-sharing come YouTube, il 29% siti web, il 13% i social network e il 10% giochi online. Dalle risposte dei ragazzi emerge come YouTube sia fonte di preoccupazione o fastidio perché reale (o troppo realistico) e perché facilmente e immediatamente condivisibile nel gruppo dei pari. I ragazzi raccontano di essere scioccati o turbati da immagini cruente, come l'uccisione o il maltrattamento di animali, e perfino dalle notizie.

Giovanna Mascheroni, responsabile della ricerca per l'Italia, spiega: «l'indagine EU Kids Online ha rilevato che il 55% dei ragazzi europei di 9-16 anni pensa che ci siano cose su internet che possono infastidire i ragazzi della loro età. I dati presentati oggi ci restituiscono una fotografia più dettagliata di quello che veramente preoccupa i ragazzi, e forniscono interessanti spunti di riflessione sul piano di politiche di promozione della sicurezza online e sul piano della media education. Ci mostrano, infatti, che è ormai di vitale importanza fornire risposte alle preoccupazioni dei ragazzi rispetto ai contenuti violenti, aggressivi o cruenti, insieme agli altri rischi online. Questo vale soprattutto per l'Italia, dove i ragazzi si mostrano particolarmente sensibili alla violenza online». 

I ragazzi sono spaventati e disgustati. La paura è il sentimento più spesso associato ai contenuti online che danno fastidio: il 23% dei ragazzi che hanno citato i contenuti “paurosi” dicono di essersi sentiti spaventati. Solo il 5% di chi ha parlato della pornografia online ha usato la parola “disgusto”, ma fra tutti quelli che hanno detto di essere disgustati da contenuti online, il 28% l'ha associato a contenuti sessuali. I contenuti commerciali sono invece associati a un senso di “fastidio”: il 15% di chi ha citato contenuti commerciali come i pop-ups, ha detto anche di esserne infastidito. Giovanna Mascheroni commenta: «la percezione dei rischi varia da paese a paese, ma anche in base all'età e al genere. E' possibile che quello che per alcuni ragazzi è un rischio non sia un problema per altri. È quindi importante chiedere ai ragazzi cosa li infastidisce su internet, ascoltarli e aiutarli di conseguenza. Al tempo stesso, preoccupazioni tradizionalmente legate ai media, come quella per la violenza, sono ancora fra le preoccupazioni principali dei ragazzi. È come se internet fosse un nuovo contenitore di sfide e preoccupazioni consolidate». E dal momento che online e offline sono perfettamente integrati nell'esperienza dei ragazzi, la sfida per policy-makers, educatori e genitori è grande.

Altri risultati. I rischi di comportamento (19%) preoccupano i ragazzi più dei rischi di contatto (13%), a causa dell'aumentare degli episodi di bullismo e sexting connessa all'uso diffuso dei social network e di strumenti personali di accesso alla rete. Non bisogna dimenticare il 10% dei ragazzi che hanno fatto riferimento a rischi diversi da quelli sin qui citati. È proprio la grande varietà dei rischi online che mette in difficoltà i ragazzi e i loro genitori. I rischi che preoccupano di più gli adulti sono raramente citati dai ragazzi. Infatti solo l'1% dei ragazzi ha fatto riferimento a rischi spesso in prima pagina, come i pericoli legati alla condivisione di informazioni personali, anche se alcuni ragazzi hanno espresso preoccupazione per la propria reputazione online o per la violazione della privacy. Pochi sono anche i ragazzi che citano i rischi commerciali, l'uso eccessivo di internet, l'uso improprio di dati personali da parte di terzi o il gioco d'azzardo.  Il pericolo dello “sconosciuto” o del “pedofilo” viene tematizzato in modo abbastanza vago, come un tipo di contatto inappropriato, nonostante il panico morale alimentato anche dai mezzi di informazione. In generale i ragazzi sono più infastiditi dalla violenza, le ragazze sono più preoccupate per i rischi di contatto. Il report è scaricabile cliccando in alto a destra.

Il progetto EU Kids Online è stato finanziato dal Safer Internet Programme della Commissione Europea (SI-2010-TN-4201001) con l’obiettivo di fornire una solida base di dati empirici sulle esperienze d’uso di internet alle istituzioni che promuovono la sicurezza online. EU Kids Online ha somministrato un questionario “faccia a faccia” a oltre 25.000 ragazzi utenti internet tra i 9 e i 16 anni e ai loro genitori in 25 Paesi, utilizzando un questionario auto-compilato per le domande sensibili. I Paesi coinvolti nella ricerca sono: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Gran Bretagna, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovenia, Spagna, Svezia, Turchia e Ungheria. Inoltre il progetto include team nazionali di ricercatori provenienti da Croazia, Islanda, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Russia, Slovacchia e Svizzera. 


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA