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I nuovi albi sanitari? Da varare entro sei mesi

Per l’istituzione dei nuovi ordini professionali relativi alle professioni sanitarie (si veda anche Vita n. 7), la parola passa al prossimo governo.

di Antonietta Nembri

Per l?istituzione dei nuovi ordini professionali relativi alle professioni sanitarie (si veda anche Vita n. 7), la parola passa al prossimo governo. La legge n. 43, recante «Disposizioni in materia di professioni sanitarie infermieristiche, ostetrica, riabilitative, tecnico-sanitarie e della prevenzione» (GU n. 40 del 17 febbraio) ed entrata in vigore il 4 marzo, contiene infatti una delega per definire, entro sei mesi, uno o più decreti «al fine di istituire, per le professioni sanitarie, i relativi ordini professionali» (art. 4).

Si tratta del punto principale dell?intero provvedimento, per il quale il governo dovrà trasformare i collegi esistenti in ordini professionali e dovrà istituire i nuovi ordini per le professioni che attualmente ne sono prive. La legge prevede che sia istituito almeno un ordine professionale per ogni area di suddivisione delle professioni sanitarie: infermieristica, ostetricia, tecnico-sanitaria, della riabilitazione e della prevenzione, con la possibilità di costituire un singolo ordine qualora si contino tra gli iscritti almeno 20mila professionisti.

C?è dunque attesa presso tutte le realtà di riferimento delle professioni sanitarie. «Questa legge, istituendo e valorizzando gli organismi di autogoverno delle professioni e rendendo obbligatori i titoli di formazione avanzata per lo sviluppo delle carriere, porterà a un innalzamento del livello di qualità delle prestazioni e dei servizi del nostro sistema sanitario», ha osservato il vicepresidente dell?Ipasvi, la Federazione nazionale collegi infermieri professionali, assistenti sanitari e vigilatrici d?infanzia, Gennaro Rocco. «È un grande passo avanti per lo sviluppo dello stesso sistema sanitario ancora troppo centrato sulla cura dell?organo malato, mentre si fa poca attenzione alla persona che è portatrice della malattia. Il paziente invece vuole essere protagonista del processo di cura; gli infermieri rappresentano la figura centrale per questo approccio, dal momento che si fanno carico del paziente nella sua totalità». «La speranza», conclude Rocco, «è che ora questa legge trovi applicazione con la revisione degli organici, perché per fare buona sanità ci vogliono buoni infermieri, ma anche in numero sufficiente».

Entro settembre nasceranno quindi i nuovi albi. Tra le altre novità previste, anche l?individuazione di nuove figure sanitarie, operanti su tutto il territorio nazionale, che dovrà avvenire o attraverso il recepimento di direttive comunitarie o su iniziativa delle Regioni e dello Stato. E ancora, l?istituzione delle funzioni di coordinamento delle professioni sanitarie in tutte le organizzazioni sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private, con l?obbligo contestuale per le Asl di sopprimere, nelle piante organiche di riferimento, una serie di posizioni effettivamente occupate ed equivalenti sul piano finanziario.
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