Sostenibilità
I numeri dell’operazione “Mare Pulito 2004”
Sotto la lente di ingrandimento dei Carabinieri le fonti di maggiore inquinamento come i depuratori, gli scarichi industriali, le discariche, gli scarichi idrici
di Paolo Manzo
E’ scattata il primo maggio scorso l’operazione ‘Mare pulito 2004′. Sotto la lente di ingrandimento dei Carabinieri le fonti di maggiore inquinamento come i depuratori, gli scarichi industriali, le discariche, gli scarichi idrici. E i primi dati sono incoraggianti: nei primi 70 giorni di controlli del 2004, le infrazioni riscontrate sono state del 21%, contro il 22,7% dello scorso anno, il 25% del 2002 e addirittura il 48% del 2001. I controlli fatti dagli uomini dell’Arma sono diretti a contrastare sia l’illegalita’ diffusa attraverso un check up accurato delle violazioni ambientali che riguardano stabilimenti balneari, campeggi ristoranti, discoteche ecc, sia a verificare e controllare in modo permanente i principali indicatori di pressione ambientale presenti nella fascia costiera con particolare riferimento ai depuratori, agli scarichi e alle discariche.
Quest’anno il ‘controllo specialistico’ interessa 20 aree marine protette italiane su cui insistono 35 comuni (Miramare, Tremiti, Torre Guaceto, Porto Cesareo, Capo Rizzuto, Isole Ciclopi, Egadi, Capo Gallo-Isola delle Femmine, Ustica, Punta Campanella, Baia, Isole di Ventotene e Santo Stefano, Secche di Tor Paterno, Cinque Terre, Portofino, Asinara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola Mal di Ventre, Capo Carbonara, Tavolata-Punta Coda Cavallo). I controlli fatti hanno messo in luce un livello di illegalita’ pari al 26,1% (in totale sono stati fatti 376 controlli di cui 98 non conformi). Il numero maggiore di infrazioni ha riguardato la normativa sui rifiuti, il deturpamento o la distruzione di bellezze naturali, le norme sulle acque. Per questa edizione di ‘Mare Pulito 2004′, sono scesi in campo 11.000 carabinieri, 29 nuclei del Comando dei carabinieri per la Tutela dell’ Ambiente, 75 comandi provinciali, 179 comandi di compagnia, 647 comandi di stazione. Questa vera e propria task force per il mare potra’ contare anche del supporto delle specialita’ dell’ Arma (natanti, elicotteri, subacquei) e sulle capitanerie di Porto, l’ Apat, le Arpa e il servizio difesa mare.
Il ministero dell’Ambiente dispone inoltre da oggi di una ‘Sala Controllo’ per poter vedere sugli schermi, in diretta, le situazioni di crisi ambientale attraverso un sistema di trasmissione di immagini a distanza. Le immagini, provenienti da postazioni fisse o da mezzi speciali appositamente allestiti, sono ricevute ed analizzate nella Sala Controllo. Le prime aree ad essere ‘inquadrate’ saranno le aree naturali protette, seguite dai siti da bonificare. Il sistema dovra’ poi interessare tutte le aree sensibili italiane. Per segnalare le aggressioni all’ambiente i cittadini potranno chiamare il Numero verde del Comando dei carabinieri per la Tutela dell’ Ambiente (800-253608). A questo numero sara’ anche possibile ottenere informazioni in materia di tutela e sicurezza ambientale. Dal primo gennaio 2003 ad oggi sono arrivati al Numero Verde 1.179 messaggi da parte dei cittadini e ben 980 hanno segnalato illegalita’ ambientali che hanno richiesto l’ intervento dei carabinieri. Il maggior numero di segnalazioni, a parte le richieste di informazioni, hanno riguardato la flora e la fauna, le discariche abusive, le emissioni in atmosfera e l’ abusivismo edilizio.
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