È il momento dei primi bilanci per Sai chi voti. Domenica oltre 13 milioni di italiani saranno chiamati al voto e dovranno scegliere chi li rappresenterà nei consigli comunali di 1.342 municipi sparsi in tutte le regioni. Siamo felici di poter dire che almeno 8 milioni di cittadini questa volta potranno esprimersi con maggior consapevolezza, conoscendo dati essenziali sui loro candidati sindaco. Si tratta degli abitanti delle 30 città che Sai chi voti ha monitorato in questo mese di campagna elettorale, le più popolose tra quelle che rinnoveranno le cariche municipali. Nessuna città ha disertato l’impegno anche se le adesioni non sono state omogenee su tutto il territorio. Su Sai chi voti gli aspiranti sindaco “registrati” sono ormai 100 che corrispondono a ben più di un terzo del numero complessivo di candidati. Numero che è difficile conoscere con precisione perché, nel 2016, l’unico modo sicuro per avere un elenco completo dei candidati e delle liste è ancora quello di consultare le affissioni sui muri.
Dopo un avvio stentato (la prima settimana abbiamo contato soltanto 7 aderenti), il flusso dei candidati è stato pressoché costante: 36 a due settimane dal lancio della campagna, 31 la terza e 26 nell’ultima, che non si è però ancora conclusa. Sulle 30 città monitorate, 14 sono al Nord, 13 al Sud e 3 al Centro. Le città del Nord si sono dimostrate le più virtuose, con ben 54 aspiranti sindaci “trasparenti” contro i 34 dell’Italia meridionale e gli 11 di quella centrale. Ma soprattutto sono al Nord le città in cui i cittadini potranno scegliere tra candidati quasi tutti aderenti a Sai chi voti: a Torino sono ben 9 (tra cui Fassino, Appendino, Airaudo), a Trieste 8, a Novara, Savona e Bologna 5. Al Sud si distingue Benevento, con 5 candidati e Napoli, con 4 (Brambilla, De Magistris, Lettieri e Valente). Alta è stata anche la partecipazione di Roma dove tutti i 5 nomi più noti (Fassina, Giachetti, Marchini, Meloni, Raggi) compaiono sul portale di Sai chi voti.
Lo ammetto, considero quello di 100 un buon traguardo. Dimostra che i candidati non sono del tutto sordi alle richieste della società civile e hanno deciso di mettersi in gioco rendendo disponibili informazioni relative alle loro competenze, alle cariche ricoperte, ai conflitti d’interessi in cui potrebbero incorrere qualora eletti, al loro status giudiziario. La scorsa settimana siamo balzati in prima pagina sul Corriere della sera con un articolo di Sergio Rizzo che, pur non citando direttamente Sai chi voti, menzionava il nostro appello alla trasparenza e all’anticorruzione sostenendo che non fosse stato accolto da alcun candidato. Per fortuna non è andata così: benché le forze politiche, da noi contattate, non abbiano ancora detto chiaramente in che modo intendano normare cioè che Sai chi voti ha chiesto volontariamente ai candidati, gli aspiranti sindaco hanno dato segnali incoraggianti.
Anche perché quasi tutti hanno utilizzato la nostra piattaforma digitale per raccontare le priorità che metterebbero in campo, una volta eletti, per contrastare la corruzione e promuovere la trasparenza. E, soprattutto, la maggior parte dei 100 aspiranti sindaco, ma non tutti, si sono impegnati ad approvare le audizioni pubbliche nei primi 100 giorni di “governo”, un metodo che riteniamo utile a tener fuori consociativismo e incompetenza dai consigli di amministrazione delle moltissime società, enti, consorzi partecipati dai municipi italiani.
Ora, però, è indispensabile lanciare un altro appello, questa volta indirizzato ai cittadini: Sai chi voti esiste solo per voi, affinché possiate scegliere il sindaco conoscendo quali sono le sue competenze, la sua carriera professionale e politica, gli eventuali rischi in caso di elezione. Siete voi cittadini che dovete verificare se i dati resi pubblici corrispondono al vero, se ci sono state omissioni o “aggiustamenti”. E siete voi che domenica, nella cabina elettorale, dovrete dimostrare che la trasparenza può pagare.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.