Ho partecipato personalmente, anche quest’anno, ai Mondiali Antirazzisti UISP a Bosco Albergati, Castelfranco Emilia (Modena). E con me, una nutrita rappresentanza dei fotografi volontari di S4C Roma, Firenze e Bologna.
Ormai è un appuntamento fisso.

(foto: Alessandra Fratoni/S4C)
I Mondiali Antirazzisti sono una manifestazione nata nel 1997 da Progetto Ultrà – UISP Emilia Romagna, in collaborazione con Istoreco (Istituto Storico per la Resistenza) di Reggio Emilia, da un’idea molto semplice, ma dimostratasi poi efficace e vincente: organizzare una vera e propria festa che vedesse il coinvolgimento diretto e la contaminazione fra realtà considerate normalmente contrastanti e contraddittorie, quella dei gruppi ultrà, spesso etichettati come razzisti, e quella delle comunità di immigrati. La formula che ha voluto coniugare calcio non competitivo, tifo e colore sugli spalti, concerti di band musicali eterogenei, in un’esperienza di vita comune in campeggio, è risultata di per sé vincente.
Il successo di quest’evento deriva primariamente dato dal fatto che tutte le persone che sono capitate, per caso o per scelta, ai Mondiali, l’anno successivo tornano portando con sé amici e conoscenti, incuriositi e trascinati dall’entusiasmo dei racconti. Nel corso degli anni, comunque, i Mondiali sono andati via via configurandosi sempre più come un vero e proprio festival multiculturale ed esperienza concreta di lotta contro ogni forma di discriminazione.

(foto: Antonio Marcello/S4C)
Questo è quanto si legge sul loro sito web e questo è quanto vedo ogni anno. E, badate bene, lo vedo crescere….
Da un certo punto di vista i Mondiali Antirazzisti sono una sorta di Woodstock sportiva che ruota attorno a temi sociali, veicolandoli attraverso lo sport non competitivo (calcio, calcetto, volley, softball, etc…. persino le bocce!).
4 giorni intensi e – letteralmente – caldi, trascorsi nel cuore di un Emilia scossa dal terremoto e che sono terminati con un torneo della solidarietà fra squadre dei Mondiali e alcune società sportive delle zone terremotate. Per la cronaca, il Torno è stato vinto dal Centro di Accoglienza della Croce Rossa Italiana, alla sua prima partecipazione ai Mondiali Antirazzisti; squadra arrivata il giorno prima alla semifinale e battuti ai rigori dai Liberi Nantes squadra romana composta interamente da rifugiati e richiedenti asilo.
Raccontare queste storie (anche con foto e video) è importante.
Non solo per rendere giustizia e merito a chi vi partecipa e ai tantissimi volontari che rendono il tutto possibile.
Ma anche per fare rete (scusate il gioco di parole calcistico ma immagino ci stia tutto qui…) e far conoscere le tantissime belle realtà locali di volontariato ed impegno sociale che hanno finalmente occasione di incontrarsi/scontrarsi e condividere esperienze e best practices.

(foto: Antonio Amendola/S4C)
Questa volta S4C ha raccontato un Emilia scossa dal terremoto che per una volta è stata scossa dai tiri in porta, dalle risate e dalla musica.
Presto torneremo lì con i nostri volontari per continuare a raccontare le tante storie di resistenza umana di una terra che non si arrende.
A noi piace così.
Anzi, vi va di farlo con noi?
Nessuno ti regala niente, noi sì
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