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I minori non accompagnati ucraini sono 3.909

Raddoppiano rispetto al dato comunicato il 13 aprile scorso i minori ucraini non accompagnati inseriti nel sistema di monitoraggio nazionale: ad oggi sono 3.909 su 38.361 minori entrati, circa uno su dieci. Il report del primo mese porta l'Ucraina ad essere il terzo paese di provenienza dei MSNA presenti in Italia, con le presenze raddoppiate in Sardegna.

di Sara De Carli

Sono 3.909 i minori non accompagnati provenienti dall’Ucraina censiti ad oggi nel sistema informativo Minori (SIM) della Direzione Generale dell'Immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (SIM), istituito dalla Legge 47/2017 per monitorare e censire la presenza dei minori non accompagnati (MNA) sull'intero territorio nazionale. Secondo il Viminale sono 111.386 le persone arrivate finora in Italia, fra cui 38.361 minori. Grossomodo quindi è non accompagnato un minore ucraino su dieci fra quelli arrivati.

Ricordiamo che il Piano Minori messo a punto dal Commissario delegato Francesca Ferrandino a fine marzo e poi aggiornato il 13 aprile e il 5 maggio prevede che sia considerato non accompagnato anche il minore proveniente dall’Ucraina che è accompagnato da un adulto diverso da un genitore, adulto che si prende cura della loro assistenza ma che non è formalmente riconosciuto come tutore secondo la legge italiana, ad esempio quindi un minore accompagnato dalla zia, dalla nonna o dal direttore dell’istituto in cui era accolto in Ucraina che non possa dimostrare di essere legalmente responsabile del minore. Per ciascuno di essi, i Tribunali per i Minorenni provvedono alla nomina di un tutore, o dall’elenco dei tutori volontari o nominando un tutore istituzionale (per esempio il sindaco del Comune). Gli aggiornamenti del Piano riguardano sostanzialmente le vaccinazioni e la scuola: l'Azienda Sanitaria Locale raccomanderà al tutore o soggetto affidatario la somministrazione di vaccini anti Covid-19 per i minori con età superiore ai 5 anni di età che risultano non essere vaccinati o non siano in possesso di documentazione attestante la vaccinazione, comprensiva della dose booster a partire dai 12 anni di età e la somministrazione di altre vaccinazioni di routine (obbligatorie e facoltative) secondo il piano nazionale vaccinale italiano. Rispetto all’inserimento scolastico, è stato ribadito il principio che l’Amministrazione e le istituzioni scolastiche assicurano ai minori stranieri non accompagnati ucraini, secondo le modalità previste per i cittadini italiani, l’accesso ai servizi educativi, scolastici e formativi, con la possibilità di iscrizione nelle scuole di ogni ordine e grado in qualunque periodo dell’anno.

Nei giorni scorsi per l’accoglienza dei minori non accompagnati provenienti dall’Ucraina sono stati stanziati 58 milioni di euro (sono all’interno del decreto-legge “Energia e investimenti”), destinati a coprire per l’anno 2022 i costi a carico dei Comuni che accolgono in strutture autorizzate o accreditate o che sostengono gli oneri connessi al loro affidamento familiare. Le risorse quindi vanno ai Comuni, che rimborseranno le strutture di accoglienza con un rimborso pro capite-pro die fino ad un massimo di 100 euro. La notizia aveva suscitato qualche polemica, perché 58 milioni apparivano una cifra elevata rispetto all’esiguo numero di minori presenti. Fino ad oggi, tuttavia, l’unico dato noto relativamente ai minori non accompagnati ucraini era quello comunicato dalla mionistra Lamorgese lo scorso 13 aprile in un Question Time, di 1.764 minori stranieri non accompagnati ucraini, di cui 1.332 accolti in famiglia a seguito di provvedimenti dell'autorità giudiziaria minorile. Da allora il numero è più che raddoppiato.

Le comunità minorili da tempo affermano che il costo giornaliero dell’accoglienza di un minore si aggira sui 120 euro, benché poi nella realtà moltissime rette siano ampiamente al di sotto. Quindi da un lato i cento euro al giorno indicato come massimo pro capite pro die dal Viminale non sono certamente una cifra che permette di lucrare sull’accoglienza, dall’altro non è detto che per ogni minore verranno effettivamente spesi i 100 euro al giorno indicati come massimale. Con i numeri odierni, a conti fatti, con i 58 milioni di euro stanziati potremmo pagare fino a fine anno l’accoglienza in struttura dei 3.909 minori 76 euro al giorno oppure se volessimo pagare 100 euro al giorno, arriveremmo a coprire i costi di accoglienza fino al 4 ottobre. Vero è che se la gran parte dei minori fosse in famiglia, come emergeva dai dati comunicati al 13 aprile, i costi sarebbero inferiori.

Dal report mensile sui minori non accompagnati pubblicato sul sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, dal 28 febbraio 2022 al 31 marzo 2022, nel primo mese di guerra, si evinceva invece la presenza di 1.419 minori non accompagnati provenienti dall’Ucraina, pari all’11,9% delle presenze totali di MSNA, di cui 1.414 entrati nel mese in esame. Di questi, 701 sono bambine e ragazze (il 70%). Nel mese di marzo sono entrati in Italia 1.970 minori non accompagnati, di cui 149 per sbarco e 1.824 per ritrovamento. Il numero complessivo delle presenze di MSNA al 31 marzo nel nostro Paese sale così a 11.937, appena 700 in più del mese prima (erano 11.201 al 28 febbraio): tra loro mille sono femmine. Nello stesso mese 1.256 minori sono usciti dal monitoraggio, di cui 796 per compimento della maggiore età e 423 per allontanamento.

L’Ucraina non era presente come paese di provenienza a febbraio, mentre a marzo è il terzo paese di origine. Gli arrivi dall’Ucraina hanno cambiato anche il profilo dei MSNA: la presenza femminile in un mese è salita dal 2,8% all’8,4% mentre l’età media si è abbassata. I piccolissimi sotto i 6 anni, che erano lo 0,3% dei MSNA ora sono l’1,1%; la fascia tra 7 e 14 anni sale dal 5% al 10,9% mentra la fascia dei diciassettenni scende dal 64,3% al 59,3%. Le regioni su cui hanno maggiormente impattato gli arrivi dall’Ucraina sono la Sardegna (passa da 68 MSNA a febbraio a 145 a fine marzo), il Veneto (da 289 a 435), il Piemonte (da 372 a 523) e la Liguria (da 370 a 455). La Sicilia in valori assoluti resta la regione che accoglie più MSNA, ma scendendo da 3.122 a 2.712, mentre la Lombardia, al secondo posto, sale da 1.246 a 1.596.

Foto Flickr Protezione Civile, ilCapo Dipartimento Fabrizio Curcio visita la struttura di prima accoglienza "Santa Dorotea" di Genova


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