Cultura

I mille fiori della mimosa

Ricordando un po' di donne importanti,all'avvicinarsi della Festa Della Donna

di Redazione

Donne come loro e donne come noi. Donne che hanno saputo dare vita a iniziative di grande umanità e a piccoli gesti di creatività. Donne che hanno un comune denominatore: la speranza. Donne famose e donne semplici. L?elenco sarebbe lungo, molto lungo. Qui vi ricorderemo solo qualche volto sapendo però che dietro ad ogni nome scorrono mille e mille altri volti di donne, di donne che hanno lasciato un piccolo, grande segno nella vita dell?umanità. Che l?8 marzo sia la festa di tutte loro.

Jody Williams
Il suo nome ha fatto il giro del mondo quando l?Accademia svedese, nell?ottobre scorso, l?ha insignita del premio Nobel. Un riconoscimento alla caparbietà e alla costanza con la quale questa quarantasettenne pacifista statunitense ha saputo condurre la campagna per l?abolizione delle mine anti-uomo in tutto il mondo e per la capacità di coinvolgere nella lotta contro queste atroci armi e per la difesa della popolazione civile numerose personalità del mondo politico e sociale e culturale di tutto il mondo, prima fra tutte lady Diana.

Salima Ghezali
Ha meno di quarant?anni e ogni notte cambia domicilio per non essere raggiunta dalla rabbia degli integralisti algerini. Ex professoressa di francese, giornalista e premio Sakharov del Parlamento europeo, Salima Ghezali è l?emblema della lotta per la pace in Algeria, ma non vuole essere considerata un simbolo. Il giornale che dirige, La Nation, sorto in opposizione all?annullamento delle elezioni del 1992, si può leggere solo su Internet perché è stato ridotto al silenzio. Ma lei non rinuncia alla sua battaglia.

Emma Bonino
Commissario europeo per i diritti umani, Emma Bonino sta vivendo il suo mandato all?insegna della difesa dei diritti dei più deboli, in particolare donne e bambini. Sua l?iniziativa di dedicare l?8 marzo alle donne afgane i cui diritti in questi ultimi anni sono stati calpestati senza ritegno. Sua la partecipazione alla campagna per l?abolizione delle mine antiuomo. E sua anche la richiesta di abolire l?embargo verso la popolazione civile dell?Iraq. Una politica europea al femminile e in prima linea.

Vedove di Vista Hermosa
35 donne, 35 vedove stanno ridando vita a Vista Hermosa, paese del Guatemala completamente distrutto da 36 anni di guerra civile. I militari hanno ucciso i loro mariti accusati di azioni di pace e di impegno nella vita sociale. I padroni delle piantagioni, dove lavoravano come braccianti, le hanno licenziate per aver difeso prima i loro uomini e, oggi, la loro memoria. Ma non si sono arrese. Le 35 donne si sono indebitate fino al collo per comprare la terra dove rifondare Vista Hermosa per ridare una casa e una vita agli indigeni profughi.

Monique Kadoré
Ha quarant?anni e da tredici guida, in Burkina Faso, una banca veramente originale, la Banca dei cereali. Monique Kadoré, fermamente decisa a lottare per l?emancipazione femminile nel suo Paese, ha saputo operare un rivoluzionario cambiamento sociale partendo proprio dal ruolo centrale della donna nella vita rurale africana: non è un caso che la sua associazione si chiami Pag-La-Yiri che significa ?la donna è il focolare?. La banca da lei fondata per sottrarre la commercializzazione dei cereali agli speculatori, oggi conta 25 filiali e numerosissimi tentativi, quantomai benvenuti, di imitazione in tutto il Continente africano. E sulle poltrone del consiglio d?amministrazione della Banca dei cereali siedono tutte donne!

Alice Sturiale
Piccola, grande donna. Fiorentina, da sempre costretta su una sedia rotelle, è morta all?improvviso, a scuola, a 12 anni. Un libro postumo, ?Diario di Alice?, di suoi scritti è diventato nel 1997 il caso letterario dell?anno in Italia. E quest?anno sta ripetendo il successo in tutto il mondo. Ma quello che ha lasciato è la gran voglia di vivere e la gioia, molto terrena e concreta, che ha saputo trasmettere a tutti quanti l?hanno conosciuta.

Ayse Nur Zarakolu
Pubblicista turca, è già finita quattro volte in galera combattendo la sua battaglia contro la censura di regime della stampa locale. E lo fa dirigendo, con irriducibile spirito combattivo, la Belge, la casa editrice da lei fondata nel 1976. Il suo pensiero («In Turchia non ci potrà mai essere vera democrazia fin quando non sarà permesso alla gente di esprimere i propri punti di vista») le ha procurato ben ventidue condanne. Ma neanche la probabilità di tornare in carcere riesce a farla demordere dalla sua tenace battaglia per i diritti civili.

Lorella Cuccarini
La più amata dagli italiani non lo è solo per la bravura, la bellezza e la simpatia. Lo è anche, o forse soprattutto, per l?umanità e l?intelligenza che l?hanno portata ad utilizzare la sua popolarità per aiutare chi è in difficoltà e ha bisogno. Infatti non è solo la conduttrice della maratona televisiva a scopo benefico ?Trenta ore per la vita?, ma è anche una dei fondatori dell?Associazione italiana ?Mille ore per la vita? che è la macchina organizzativa della trasmissione ma è anche lo strumento per conoscere, seguire e approfondire le opere di solidarietà finanziate. Perché? «Per mettere al servizio degli altri questo mio mestiere, così leggero e forse inutile».

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