Welfare

I miliardari benedicono la crisi

Negli ultimi cinque anni c'è un soggetto che non ha sofferto recessione e impoverimento: il miliardario. Nel mondo dal 2009 i super ricchi sono aumentati del 60% e i loro patrimoni sono più che raddoppiati. Ecco le cifre (e l'identikit del paperone medio) del primo censimento dedicato

di Gabriella Meroni

Maledetta crisi economica: la maggior parte dei lavoratori"normali" (per non parlare di cassintegrati e disoccupati) potrebbero sottoscrivere questa affermazione. Ma c'è anche chi la pensa in modo completamente opposto, e sono i miliardari, che dal 2009 a oggi sono aumentati del 60% a livello mondiale, e hanno più che raddoppiato i loro patrimoni. La notizia arriva dal primo Billionaire Census, il rapporto sui super ricchi globali pubblicato il 6 novembre dalla svizzera Ubs con il centro studi dedicato alla misurazione della ricchezza Wealth-X, con sede a Singapore, che hanno messo sotto la lente non solo il numero e i patrimoni dei miliardari, ma anche le loro abitudini in fatto di acquisti, passioni e hobby. 
Le cifre sono queste: a oggi si contano nel mondo 2.170 miliardari (in dollari) che dispongono di una fortuna pari a 6 trilioni e mezzo (erano "solo" 3,1 trilioni nel 2009). Negli ultimi cinque anni – anni di crisi e recessione quasi per tutti – sono aumentati del 60% di numero e di oltre il 100% quanto a liquidità. In pratica, sono più ricchi che mai. Nel solo 2012 – continua il report – la ricchezza dei miliardari è cresciuta quasi ovunque, ma soprattutto in Asia; l'unico continente a perdere paperoni è stata l'Europa, dove c'è stato un calo del 29%.
Il rapporto approfondisce l'analisi, fornendo interessanti dati che permettono di fotografare il miliardario-tipo: ha 67 anni, possiede 3 miliardi (dei quali solo il 18% in contanti), si è laureato in una prestigiosa università, spesso negli Stati Uniti, è appassionato d'arte e di aerei, gli piace il golf, viaggia molto e compra molte case. Tipicamente è sposato, ha due figli, ha in media quattro case del valore di 20 milioni ciascuna ma nonostante possa spostarsi senza problemi tende a spendere la maggior parte del proprio denaro nella città dove si concentra il proprio business. Le donne sono una minoranza, in questo club esclusivo, rappresentando solo il 13% dei miliardari, ma sono più ricche: in media surclassano gli uomini di circa 200 milioni.
Quanto al modo in cui questi fortunati hanno accumulato il loro patrimonio, il Billionaire Census lascia aperta la porta della speranza, registrando che oltre il 60% di loro "si è fatto da solo" (una percentuale che arriva all'89% tra i cinesi), mentre gli ereditieri sono solo il 20% (e vivono soprattutto qui in Europa). Le donne anche qui vanno controcorrente con un misero 17% di self made women. Le città con il più alto numero di miliardari sono, nell'ordine, New York, Hong Kong, Mosca, Londra e Mumbai, ma il paese che detiene il record assoluto di ricconi (ben 515, il 23% del totale) sono gli USA, seguiti a grande distanza dalla Cina con 157; in Europa vivono invece 766 miliardari.
Chi pensasse però che questi paperoni assomiglino al personaggio dei fumetti anche per l'avarizia, sbaglierebbe: i miliardari spendono tanto in beni di lusso (al top delle loro preferenze ci sono gli yacht, i jet privati, i quadri d'autore e le auto) ma sanno anche essere generosi con chi sta peggio: in media ciascuno di loro dona infatti 32 milioni di dollari l'anno, pari a più del 10% del patrimonio medio.
Il rapporto completo si trova qui 
 


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