Cultura
I matti hanno preso il largo
La Nave dei Folli è salpata lo scorso 10 novembre. Obiettivo? Divertirsi, faticare e attraversare lAtlantico. Da unidea di un cuoco un po particolare ...
di Chiara Sirna
Il primo a salire a bordo è Pier Gianni Burreddu, con il suo basso trasportato a spalla e amplificatore in mano. Giusto il tempo di sistemarsi e inizia a intonare le note di un concerto improvvisato: «Solo per vedere se funziona a dovere. Il basso è una delle mie tante manie».
Cadice, 10 novembre. Dopo due giorni di viaggio, dalle montagne trentine alla costa spagnola, l?equipaggio della Nave dei Folli è pronto a salpare. A bordo ci sono quattro utenti del Centro di salute mentale di Trento, lo psichiatra responsabile, Renzo De Stefani, due skipper professionisti, Davide Mantovani e Bepi Hoffer, un documentarista, Sergio Damiani, una mamma, Anita Detassis e un cuoco di fiducia, Roberto Saccardo, conosciuto a terra più come presidente dell?associazione per malati psichici Alba Chiara che come mago dei fornelli. Tutto pronto. La Nave dei Folli è in partenza per la crociera più pazza del mondo, sulle rotte di Colombo, da Cadice all?isola di Cuba: 4.300 miglia marine per «dare un contributo nella battaglia mai vinta», spiega Renzo De Stefani, «contro lo stigma e l?emarginazione che accompagna i nostri matti».
La ciurma non si è fatta mancare niente: collegamenti radiofonici in diretta con la trasmissione Caterpillar, un diario di bordo, un sito aggiornato in tempo reale e un documentario da trasmettere a fine avventura. Obiettivo? Dimostrare che «anche dei matti sono capaci di vivere un?esperienza normale e straordinaria allo stesso tempo». E come ogni equipaggio che si rispetti, oltre ad oziare si fatica. Turni di tre ore per pulire, cucinare, fare la guardia. Anche di notte.
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