Non profit

I marinai russi sono ancora in alto mare

Tra accuse e cortine di ferro prosegue l’odissea dei marinai all’ancora a Venezia

di Redazione

Continuano i guai per i marinai russi e romeni di Venezia in favore dei quali, anche grazie al reportage e agli appelli di ?Vita?, si sono impegnati il ministero degli Affari esteri italiano e quello russo.
Purtroppo la situazione già critica dei 40 marinai che ancora si trovano senza soldi né acqua è peggiorata dal gran caldo, dicono il sindacato Filt-Cgil e la Fondazione Stella Maris grazie al cui intervento i marinai riescono a sopravvivere da più di un anno e mezzo
Antonio Biasi del sindacato marinai sostiene che non c?è abbastanza collaborazione, «molte aziende – sostiene – ci avevano garantito che avrebbero dato lavoro agli uomini dell?equipaggio se muniti di regolari permessi di soggiorno, noi li abbiamo procurati ma il risultato è che i marinai continuano a non avere i soldi per chiamare a casa e dire che sono vivi. Per non parlare del Consolato russo, due marinai avevano preso il coraggio di farsi rimpatriare come ?indigenti consolari?, li abbiamo mandati a Milano con un foglio di via e il Consolato ha risposto che non aveva soldi per pagare due biglietti ferroviari e rimandarli a casa».
Non solo,Panama, lo stato di bandiera battuta dalla Stella Maris, ha fatto pesanti minacce a Biasi; l?armatore della nave è introvabile e la prossima udienza è fissata per il 9 dicembre.
Anche se qualche passo è stato fatto grazie alle offerte raccolte e utilizzate per rifornire di gasolio le navi, la strada è ancora lunga.
Per aiutare i marinai è possibile versare un contributo alla Fondazione Stella Maris sul ccp 17592304 con la causale ?marittimi in difficoltà? oppure chiamare Don Mario Cisotto allo 0338/3942316.

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