Formazione

I Mapuche a Treviso sfidano Benetton

Hanno manifestato davanti ad uno store della multinazionale. «Luciano Benetton non capisce che per noi la terra non può avere padroni. La donazione non ci interessa»

di Redazione

Una delegazione di appartenenti al popolo Mapuche della Patagonia ha manifestato oggi, a Treviso, davanti a un megastore Benetton, per protestare contro lo sgombero subito, ad opera degli stessi imprenditori di Ponzano, da una famiglia indigena cacciata dalle terre in cui viveva. Una proposta riparatoria fatta dall’imprenditore trevigiano Luciano Benetton, consistente nella ”donazione” di un appezzamento non lontano dal luogo in cui i Mapuche ora vivono, e’ stata respinta. ”La breccia tra noi e Benetton – hanno detto gli indigeni – si e’ ancora piu’ allargata perche’ lui non capisce che noi non abbiamo il concetto di ‘proprieta’, noi abbiamo della terra un’idea come di un qualcosa di cui siamo parte e non padroni”. La vicenda, iniziata alcuni mesi fa, insiste su un appezzamento che i Benetton hanno acquistato in Argentina. La famiglia viveva coltivando un lotto di terreno di 535 ettari, ed ora altre sette famiglie – hanno spiegato oggi gli indigeni – rischiano di subire la stessa sorte. A ratificare l’azione di Benetton c’e’ anche un pronunciamento del tribunale di Buenos Aires, ma la storia della famiglia sfrattata con la forza, lievitata attraverso i media, ha fatto si’ che nei giorni scorsi, grazie all’intermediazione del premio nobel argentino Perez Esquiviel, i Mapuche, giunti in Italia su iniziativa dell’associazione ‘Radici’ di Roma, abbiano potuto incontrare personalmente Luciano Benetton. Quanto alla donazione, hanno aggiunto, ”non possiamo accontentarci di una donazione, ma esigiamo la restituzione della terra dei nostri antenati”. La superficie oggetto della proposta di Benetton – e’ stato inoltre spiegato – non ha un destinatario chiaro ed il governo argentino sino ad oggi ”si e’ sempre dimostrato appiattito sulle richieste delle multinazionali, e non soltanto dei Benetton”. Gli esponenti di ”Radici” hanno inoltre annunciato che nei prossimi giorni sara’ lanciata da Roma una campagna di boicottaggio dei prodotti Benetton, mentre il legale della famiglia sfrattata, presente all’incontro di oggi, ha confermato che la battaglia in ambito giudiziario continuera’ coinvolgendo anche altri residenti ad oggi non ancora fatti sgomberare, ma che trovano gia’ la loro terra in molti casi recintata dal filo di ferro fatto mettere dalla societa’ trevigiana


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