Formazione

I libri che generano legame: a Piacenza parte la prima BookBox!

Oggetti piccoli, eppure pieni di mondo. Così Romano Guardini definisce i libri. Proprio dai libri è partito il progetto BookBox, una rete di piccole librerie. Piccole ma piene di mondo. Una rete che si sta costruendo grazie a un progetto nato dalla collaborazione tra l'Associazione Oltre l’Autismo, l'Azienda Usl e il Comune di Piacenza. Cura e aggiornamento periodico delle biblioteche, installate nelle sale d'attesa e negli ambulatori medici oltre che nei locali che in tutti i locali che ne faranno richiesta, sarà affidata a ragazzi autistici

di Marco Dotti

Che cos'è un luogo sensibile? Semplicemente è un luogo di incontro, là dove la gente si trova per qualche scopo e attende. Che l'attesa coincida con la noia o, peggio, con l'alienazione di qualche casual game (i giochetti per telefonino che aggrediscono i momenti vuoti dell'attesa: è un business miliardario) è un luogo comune. Un tempo si chiacchierava, per ingannare l'attesa. Il pettegolezzo aveva una sua funzione sociale. Oggi sono proprio i luoghi sensibili l'oggetto di quella violenta e brutale aggressione che passa sotto il nome di convenience gambling, l'azzardo di prossimità. Non si parla più, non si fanno nemmeno pettegolezi. Si consuma e ci si consuma. Chi fa business su questa forma predatoria di massa conosce a fondo e conosce bene la potenzialità di sale d'attesa, corridoi, circoli e bar. La conosce e la corrompe. Ovunque ci sia un passaggio di persone bisogna evitare che gli sguardi si incontrino o incontrino qualcosa che dia loro un senso. Magari un libro.

Ecco perché c'è un'iniziativa di tutt'altro segno ci sta molto a cuore. Un'iniziativa che non sottavaluta la vita minuta, le relazioni minime, non sottovaluta – insomma – la qualità e la "sensibilità" dei luoghi. Si tratta di BookBox. Ve ne abbiamo parlato pochi giorni fa (qui) e continueremo a farlo, nella speranza che il progetto si diffonda e quegli "oggetti piccoli, ma pieni di mondo" che sono i libri ci aiutinonella lenta tessitura del reale che è la vera sfida che ci aspetta per rigenerare il legame e generarne di nuovo. In tutti i luoghi di passaggio e di prossimità, là dove la gente si annoia e non sa più guardarsi attorno, perché non mettere dei libri? Una vecchia distinzione parlava dei luoghi come di "spazi vissuti, praticati". I luoghi sono spazi abitati da relazioni, anche dalle relazioni con noi stessi. La lettura che cos'è, se non una relazione di questa natura? Ecco perché tutti i luoghi, sono luoghi sensibili.

"Chi legge più", afferma il cinico, che ben sa di mentire. Ma il libro è un ponte, è un'occasione. Così insegnava il grande Romano Guardini, che ci ha insegnato anche a guardarci dal cinismo e dall'eccesso di realismo.

Se non costruisci un ponte, nessuno penserà mai all'altra riva. I libri creano le loro occasioni di lettura e la lettura crea quell'occasione di cura e di cura di sé di cui ci siamo troppo a lungo dimenticati.

Nato dalla collaborazione tra l'Associazione Oltre l’Autismo, dall'Azienda Usl e dal Comune di Piacenza il progetto prevede proprio la tessitura di una rete di microlibrerie la cui cura e aggiornamento periodico di volumi e riviste sarà affidata a ragazzi autistici maggiorenni.

Accompagnati da educatori esperti, una volta al mese, ragazze e ragazzi consegneranno i volumi, garantendo un ricambio continuo dei titoli, al fine di assicurare una buona scelta a chi ritorna più volte nello stesso luogo. Per questi ragazzi che, dopo la maggiore età, vengono dimenticati e abbandonati dal servizio sanitario, è un'occasione di lavoro e inclusione importantissima.

BookBox è un esempio di welfare di comunità, capace di coinvolgere istituzioni, associazioni e cittadini e di riconnettere le risorse e le forze del territorio per rispondere meglio ai bisogni delle persone e delle famiglie.

Book Box è un’idea piccola forse, ma incredibilmente concreta ed è assimilabile in tutto e per tutto ad un’attività lavorativa poiché coniuga una serie di pratiche che i ragazzi autistici amano: i libri e il muoversi in macchina. Cosa non da poco: una libreria crea legami, incontri, rafforza le relazioni in una comunità che qualcuno vorrebbe più aperte, ma sono solo più spaesate e sdradicate che mai.

Eccoli all'opera. La prima BookBoox è operativa da oggi. Ma l’obiettivo è quello di crescere e rendere questo progetto sostenibile. Ecco perché tutti possono contribuire, con grandi e piccoli gesti come la donazione di libri o l'abbonamento. Molti sono i medici e i professionisti che hanno capito spirito e natura del progetto e si sono già abbonati per ospitare una bella libreria nelle loro sale d'attesa e nei loro uffici (qui le informazioni per collaborare al progetto). Nel frattempo, i ragazzi non si sono certo fermati e hanno già iniziato a sistemare i libri nelle prime BookBoox.

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