Welfare

I lavoratori con sindrome di Down in un album

Nel 1992 l'Aipd ha inserito la prima persona con sindrome di Down in un luogo di lavoro. Oggi gli occupati a tempo indeterminato della rete dell’Associazione italiana persone Down sono 175. Alcuni di loro sono ritratti nelle figurine dell'album dei “campioni”: per completarlo l’associazione si rivolge a privati e aziende. E lancia l'hashtag #IwantWork

di Redazione

Tanti sono i lavoratori con sindrome di Down che, grazie ad Aipd (Associazione italiana persone Down), un lavoro lo hanno. A molti però ancora manca: soprattutto a questi è dedicato l'Album dei lavoratori 1992-2021, che Aipd lancia in occasione del Primo Maggio. Era il 1992, infatti, quando l'associazione inserì la prima persona con sindrome di Down in un luogo di lavoro. Oggi i lavoratori con contratto a tempo indeterminato della rete sono 175 (tanti altri hanno contratti a tempo determinato o di tirocinio): nove di questi “campioni” sono ritratti nelle figurine dell'album, dove però molti spazi sono ancora vuoti. Di qui l’appello a privati e aziende: “Vuoi aiutarci a riempirli?”.

Il gioco è semplice, proprio come uno scambio di figurine tra bambini: cliccando sullo spazio vuoto, è possibile selezionare la voce “azienda” o “privato”: nel primo caso, “compila il form e ti aiuteremo a trovare la persona giusta, a formarla e ad inserirla nel suo futuro luogo di lavoro”. Chiunque, invece, può sostenere i progetti d'inclusione lavorativa di Aipd facendo una donazione online attraverso la pagina dedicata.


Le figurine già contenute nell'album sono invece la prova che lavorare è bello e possibile, per le persone con sindrome di Down: sul retro di ciascuna fotografia appare infatti non solo il nome, la sezione Aipd e l'azienda di riferimento, ma anche una breve testimonianza del lavoratore raffigurato.
“Mi trovo molto bene con tutti i miei colleghi, il direttore e i manager. Il mio lavoro lo faccio bene, per me è molto importante. Ci vado molto volentieri”, assicura Italo Maddalena, addetto sala presso Mc Donald’s di Roma. “Io ho realizzato il mio sogno: lavoro!”, esulta Andrea Oggiano, addetto mensa presso DSU università di Pisa.
“Lavorare in Parafarmacia mi piace tanto perché mi permette di vedere tanta gente e farmi conoscere. Io dico che questo è il mio regno!”, assicura Alessandra Cappello, commessa presso la Parafarmacia Partigiani in Puglia.

A un anno dal trentennale, Aipd si pone quindi l'obiettivo di “completare” l'album, arricchendo da un lato la squadra dei lavoratori con sindrome di Down, dall'altro le aziende che vorranno giovarsi del loro contributo. E per dimostrare che l'impresa è bella è possibile, pubblica l'elenco degli assunti a tempo indeterminato nella rete Aipd, insieme all'indicazione delle principali aziende con cui Aipd ha collaborato.

#IwantWork: questo l'appello della rete europea Valueable. Non solo Italia: per il 1 maggio, anche la rete europea per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità intellettiva, ValueAble, di cui Aipd è capofila, lancia lo slogan, l’hashtag e l’appello “Io voglio lavorare”: un appello che suona particolarmente forte, nel momento in cui il mondo intero da più di un anno si è fermato e tanti lavoratori sono in difficoltà.

La campagna lanciata dalla rete, cui aderiscono sei Paesi europei, assume oggi un significato e un valore particolare: ha il compito di far sentire con forza la voce di queste persone, per le quali il lavoro è anche inclusione sociale e autonomia. Possono partecipare tutte le persone con Sindrome di Down o disabilità intellettiva che lavorano e/o che cercano lavoro.
La richiesta è di pubblicare un post sui Social, tra il 30 aprile e il 3 maggio, con il messaggio “Io voglio lavorare”, accompagnato dagli hashtag #InternationalWorkersDay #ValueableNetwork #IwantWork e con il tag dell’associazione di riferimento, dell’azienda presso cui si è eventualmente inseriti e di @ValueableNetwork.

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