Cultura
I Giusti francesi dell’Algeria
Non è fiction ma realtà quella raccontata dal Film "Les hommes libres" sugli ebrei scampati ai nazisti grazie all'aiuto dei musulmani della Moschea di Parigi.
Ci sono storie di coraggio e di fratellanza che non si trovano neppure nei libri di testo scolastici. E’ quella risuscitata dal film Les Hommes Libres ( Gli uomini liberi) del 2011 diretto da Ismaël Ferroukhi, regista marocchino naturalizzato francese.
Il film è incentrato sulla vita di Younes, un giovane disoccupato algerino che viene arrestato dalla polizia e che accetta di spiare la grande Moschea di Parigi sospettata dai nazisti di aiutare i combattenti della resistenza e gli ebrei facendoli figurare come musulmani e nascondendoli nei sotterranei della Moschea.
Tra i vari personaggi che ruotano intorno alla vita di Younes, determinante è l’incontro con il cantante algerino di nome Salim Halali. Appreso che Salim è in realtà ebreo, Yunes termina di collaborare con la polizia per abbracciare la resistenza anti nazista.
Un film storico che rende omaggio ai quei musulmani che hanno protetto ebrei nord africani e francesi dai nazisti rischiando anche la loro stessa vita.
Di questa storia ne parla anche lo storico Robert Satloff nel libro “Tra i giusti. Storie perdute dell'Olocausto nei paesi arabi” in un capitolo dedicato alla Moschea di Parigi.
Dalil Boubakeur, direttore della Moschea, conferma a Satloff che furono consegnati dei documenti falsi che attestavano le fede islamica a circa 100 ebrei. Secondo la testimonianza di Dalil Boubakeur, furono proprio i musulmani parigini a portare i loro amici ebrei alla Moschea per cercare protezione.
Oltre ad andare contro gli ordini della poliza e dei nazisti, i musulmani franscesi hanno anche disatteso i fiancheggiatori del nazismo e dell'antisemitismo arabo/islamico guidati dal grande Mufti di Gerusalemme Amin Al Husseini.
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