Giovani
Caro Dolce, invece di criticarci investi sui ragazzi della tua Sicilia
Non sono rimasti in silenzio i ragazzi chiamati in causa dalle parole dello stilista Dolce che, in occasione della sua vacanza siciliana, non ha risparmiato affermazioni ritenute assolutamente offensive, avendoli definiti incapaci di agire e reagire
Sono numerosi i giovani che si impegnano ogni giorno per costruire sull’Isola il proprio futuro
-Tiziana Albanese
Se il caldo di luglio, soprattutto in Sicilia, continua ad accendere fuochi che distruggono il patrimonio ambientale dell’isola, agosto sembra alimentare altri focolai altrettanto pericolosi.
Il piromane di turno, questa volta, è il famoso stilista Dolce che nei giorni scorsi, avendo deciso di festeggiare il suo 65esimo compleanno a Polizzi Generosa, suo paese natale, con l’inaugurazione di una mostra fotografica nella sede della sua fondazione P.G. 5 cuori, ha pensato bene di inveire contro i giovani siciliani che, secondo lui, starebbero tutto il giorno sui social evitando di andare a lavorare. Per nulla gentili le parole da lui pronunciate, che hanno fatto indignare proprio coloro che lui definisce “indegni e sfaticati”.
«Il problema è di voi siciliani »– afferma Dolce – «perché, quando i genitori si cullano con il reddito di cittadinanza, che insegnamento danno ai loro figli che li guardano? Come si può pretendere il progresso se nessuno fa niente? Lo sapete cosa si aspettano da me? Una bella borsa piena di soldi da distribuire come se facessi volantinaggio».
Dalle consulte delle Madonie arriva la risposta alle carenze del territorio
Pronta la risposta dei giovani che animano da anni il territorio delle Madonie anche attraverso “Nun si parti”, movimento che riunisce le tante consulte giovanili madonite, potendo contare sull’energia di centinaia di ragazzi. “Cummatti giuvintù, l’abbiniri si tu!” (Combatti gioventù, l’avvenire sei tu), lo slogan che anima ogni battaglia.
«Dolce forse non si è accorto che Polizzi Generosa, così come molti altri paesi dell’entroterra siciliano, subisce il fenomeno dell’emigrazione». – risponde Tiziana Albanese, presidente della Consulta giovanile di Petralia Soprana -.«I giovani sono andati via molto prima che Dolce scegliesse la sua strada. Riproducendo la vecchia visione del siciliano nullafacente che tanto piace a una certa borghesia imprenditoriale del nord Italia, con l’atteggiamento di un uomo che si è fatto da sé, ha tenuto a ricordarci come lui, eroe solitario, ha preso la valigia, è partito e ha fatto fortuna fuori. Ma oggi ci sono tanti giovani che si impegnano ogni giorno per costruire sull’Isola il proprio futuro».
Dalle Madonie arriva inevitabile la sfida, lanciata allo stilista di origini siciliane, con l’augurio di essere più attento e riflettere meglio sulle conseguenze di certe affermazioni.
«Dolce, perché non pensi a investire seriamente sul territorio, portando quell’innovazione e quella voglia di fare di cui ti dici promotore, per garantire a questi giovani migliori opportunità e la possibilità di restare, invece di sprecare tempo con parole inutili che mortificano solo chi, in Sicilia, sa che il suo futuro oscilla tra la disoccupazione e l’emigrazione?».
Nella foto di apertura: i ragazzi delle Madonie appartenenti al movimento “Nun si parti” (foto: Tiziana Albanese)
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