Volontariato

I giovani russi scoprono il volontariato

Le alluvioni che hanno colpito il Sud del paese hanno fatto accorrere centinaia di giovani volontari. Un fenomeno senza precedenti di mobilitazione spontanea. Che il governo però non sembra approvare

di Gabriella Meroni

Una nuova, inaspettata primavera solidale è fiorita in Russia. Arriva dai giovani, una generazione spesso data come perduta e senza ideali, e che invece ha saputo dimostrare la propria voglia di riscatto. Il fenomeno è fotografato dal New York Times, che dedica un lungo servizio ai ragazzi russi corsi in aiuto, lo scorso 7 luglio, dei 60mila alluvionati di Krymsk, nel sud del paese (nella foto, civili e militari distribuiscono aiuti). "In Russia tra i giovani si sta facendo strada una nuova sensibilità, cresciuta sulle macerie della defunta etica sovietica", scrive il NYT. "E' l'idea che i cittadini possono organizzarsi, essere responsabili gli uni verso gli altri, e alla fine influenzare la politica e la società".

La prova che qualcosa sta veramente cambiando, continua il quotidiano, sta nella mobilitazione spontanea pro alluvionati, e che questa volta sia successo qualcosa di diverso rispetto al passato è testimoniato anche dallo sforzo delle autorità di minimizzare sia il disastro, sia il movimento dei giovani volontari. "Non bisogna esagerare le dimensioni della tragedia", ha dichiarato cinicamente il presidente Putin dopo che le piogge avevano causato almeno 172 morti (ma si teme che siano molti di più), e che la popolazione colpita era rimasta sola tra le inefficienze dei soccorsi e le polemiche per un allarme maltempo mai dato.

E' stato allora – sottolinea il NYT – che gruppi auto-organizzati di giovani volontari da ogni parte del paese sono accorsi, senza aspettare ordini dall'alto (che non sarebbero mai arrivati), convocandosi via social network, ma soprattutto traducendo nel concreto le aspirazioni ideali che avevano dato vita alle proteste antigovernative dello scorso inverno. "I giovani russi stanno creando quella che potrebbe diventare la strada verso una nuova forma di società civile", conclude il New York Times.

E proprio mentre questi germogli di speranza potrebbero dare un nuovo futuro alla Russia reale, quella burocratica degli apparati statali sta cercando di fare di tutto per conservare se stessa al riparo dal cambiamento. E' infatti in preparazione in Parlamento un atteso disegno di legge che dovrebbe regolare per la prima volta il settore del volontariato e delle ong. Un testo che pur non essendo ancora stato reso pubblico sta già sollevando diverse preoccupazioni per la ratio che lo sottende: regolamentare per controllare, legiferare per mettere un bavaglio alla libertà delle organizzazioni e soprattutto dell'attivismo online.


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