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I giovani credono più nell’Europa che nella politica

Resi noti i dati di una inchiesta svolta dall’Iref, dalle Acli e dai Giovani delle Acli distribuendo 10.000 questionari in sette paesi europei

di Acli

L?86,8% dei giovani ripone maggiori speranze nell?Unione Europea che nella politica nazionale, e ciò nonostante i recenti scandali Bse, la debolezza dell?Euro e l?apparente lontananza dalla vita quotidiana delle istituzioni comunitarie, che gli intervistati mostrano di conoscere solo superficialmente.
I dati provengono da un?inchiesta svolta dall?Iref (Istituto di ricerche delle Acli), dalle Acli e dai Giovani delle Acli distribuendo 10.000 questionari in sette paesi europei (Svizzera compresa).
A fronte di una convinzione così diffusa, però, sono pochissimi i giovani che si impegnano attivamente nella società, in particolare in politica (solo il 4%), pur essendo molti iscritti ad un partito o ad una associazione politica (ben il 30%).
Addirittura, alla domanda «Quali tra le seguenti caratteristiche è più importante al fine di sentirsi cittadino?», il 37% ha risposto «partecipare alle discussioni della comunità» mentre solo il 6% ha scelto «l?essere iscritto ad un partito». Tra i giovani prendono quindi piede i movimenti spontanei di cittadini slegati dalla politica tradizionalmente intesa. La stragrande maggioranza degli intervista considera l?UE come ?ombrello protettivo? per materie come la salvaguardia dei consumatori, dell?ambiente e come strumento per combattere l?esclusione sociale. I dati dell?inchiesta sono disponibili sul sito: www.giovanidelleacli.org/europroject.htm

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