Volontariato
I francesi scioperano per il caldo. E muoiono
64 le vittime da caldo contabilizzate dall'efficiente sistema sanitario transalpino. E intanto i lavoratori scendono in sciopero per la "canicule"
di Paolo Manzo
Dipendenti in rivolta per la calura eccessiva negli uffici, con lavoratori in sciopero e altri che minacciano di astenersi dal lavoro. Accade in Francia, piagata da settimane da quella che loro chiamano “canicule”, con pesante accento sulla “u”.
Pesante come l’afa che, dal 10 luglio (17 giorni oggi) ha fatto prendere una storica decisione ai dipendenti del grande magazzino di abbigliamento Fabio Lucci, ad Ale’s. «Fa caldo, lavorate voi se ce la fate», hanno scritto nella lettera di annuncio dello sciopero.
I sindacati minacciano di invocare il diritto allo sciopero per tutelare coloro che devono lavorare sopportando temperature elevate e, codice del lavoro alla mano, esigono pause più lunghe, acqua e locali climatizzati.
In Francia, la stessa civilissima Francia dove tre anni fa morirono 3mila persone, il ministro della Sanità, Xavier Bertrand, ieri ha assicurato la stampa che ”la catastrofe del 2003 non si ripeterà”. Di certo c’è il vergognoso bilancio francese che, sino a ieri, contabilizzava 64 morti da caldo.
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