Cultura
I francescani: alla Marcia no a politica e strumentalizzazioni
«Non abbiamo niente in comune con un pacifismo strumentale e politicizzato» scrivono i padri del Sacro Convento nel comunicato che pubblichiamo integralmente
«I francescani della patriarcale Basilica di san Francesco, da sempre impegnati sul fronte della pace desiderano invitare tutti gli uomini di buona volontà a partecipare alla marcia Perugia-Assisi nello spirito della non violenza di Aldo Capitini e ora ricco dei valori francescani. La crescita dell?umanità ha come obiettivo principale la pace, frutto di giustizia o di solidarietà condivisa.
Gli eventi drammatici che l?umanità sta vivendo sollecitano una forte invocazione della pace. Alla luce del saluto francescano e della necessaria coerenza di vita e di parole, con l?invocazione della pace, riteniamo che la marcia non possa tollerare alcun tipo di strumentalizzazione e nessuno può appropriarsene.
La marcia non può essere fatta a favore o contro qualcuno, ma solo per testimoniare un autentico desiderio di pace. Chi non rispetta questo criterio, ma persegue obiettivi ideologici e politici, non può essere in sintonia con lo spirito della marcia. Espressioni adoperate in questi giorni e poste in modo improprio anche sulla bocca di francescani non appartengono al nostro linguaggio e non esprimono lo spirito francescano.
La marcia deve favorire la solidarietà più fraterna e genuina verso chi è rimasto vittima dell?odio e verso chi soffre per le situazioni di ingiustizia. Deve riconfermare il motivo per cui è stata voluta e chiunque vi partecipa deve trovarvi le ragioni per un ?sì? pieno alla pace. Desideriamo inoltre ribadire che Francesco d?Assisi è stato l?uomo dalla forte comunione ecclesiale e ci chiede di muoverci in sintonia con le indicazioni del Papa e dei vescovi italiani. La pace, ci ricorda il Papa, è un bene supremo che non può essere mai disgiunto dalla ricerca della giustizia.
Non abbiamo niente in comune con un pacifismo strumentale e politicizzato. Invitiamo tutti a pregare per ottenere quel dono vero della pace che non può essere mai separata da ?sorella giustizia?».
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