Economia

I finanziamenti? Li chiediamo se non servono

Il consorzio Fraternità

di Redazione

Il gruppo Fraternità , di cui Luigi Chiari è consigliere delegato, ha scritto addirittura delle linee guida ad hoc: «Abbiamo semplicemente messo per iscritto l’esperienza operativa di questi anni. Gestire la finanza non è così complicato, però occorre avere delle regole». Soprattutto per un consorzio di cooperative sociali.
Per esempio?
Che è bene giocare d’anticipo, che è meglio chiedere soldi quando non ti servono, che talvolta è meglio chiedere un chirografario ordinario piuttosto che un fido. Che è buona cosa ricordarsi che esistono strumenti alternativi. Ad esempio la finanza agevolata della Regione Lombardia, di cui il gruppo è grande utilizzatore, oppure la capitalizzazione a rientro di Cfi. Infine, che questo non è un tema che possa essere affrontato in modo episodico. Per esempio: sto negoziando un mutuo per una cooperativa edile. Ho chiesto a 12 banche una manifestazione di interesse, mettendole in concorrenza. Fraternità è stata fondata da operai, agricoltori. Forse anche per questo abbiamo un approccio pratico: non abbiamo mai investito in azioni, mentre stiamo sempre attenti al livello della liquidità. Le imprese muoiono sempre per mancanza di liquidi.
Trova che le banche siano attente al non profit?
Fino a qualche anno fa c’era un atteggiamento di sottovalutazione. Ora la situazione è diversa: hanno capito che il nostro è un settore tranquillo per la solvibilità. Quel che dico sempre ai nostri interlocutori delle banche è: «Occhio che io sono il cliente e tu sei il mio fornitore». Molto spesso pare che sia il contrario…
Fate iniziative anche finanziarie per i soci?
Da 15 anni nel gruppo c’è il prestito sociale: alla fine del 2010 avevamo 2,2 milioni prestati dai soci delle cooperative. È un mezzo di libertà per le imprese, che chiaramente ne derivano tutta la responsabilità, visto che sostanzialmente si tratta dei risparmi dei cooperatori. Cerchiamo, anche per invogliarli, di remunerarli di più. Adesso ad esempio il tasso lordo è al 3%. Non solo. Usiamo il prestito sociale anche per finanziare i nostri soci che possono chiedere finanziamenti fino a un massimo di 7.500 euro con piani di rientro personalizzati.


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