Politica

I faccia a faccia di Vita

Alle coalizioni abbiamo fatto 7 domande che ci stanno a cuore. Dal 5xmille all'impresa sociale, dalla cooperazione al servizio civile. Rispondono Emilio del Bono (Margherita) e Luca Volontè (Udc)

di Ettore Colombo

  1. Legge 328 a metà del guado. Legge da mettere in piena attuazione o legge ormai vecchia?
  2. 5x mille: lo confermerete o no? Come evitare il fenomeno delle Onlus dell’ultim’ora?
  3. Carcere: costruirne di più come dice Castelli per contrastare il sovraffollamento o dare più spazio alle pene alternative?
  4. Impresa sociale: arrivare a delle agevolazioni fiscali?
  5. Cooperazione: siete d’accordo con l’idea di creare un viceministro ad hoc?
  6. Servizio civile: qual è la quota a cui ci si deve assestare? I 60mila all’anno sono fuori budget?
  7. Continuerà il suo lavoro l?Intergruppo della sussidiarietà?
Emilio del Bono, Margherita
  1. La legge 328 non è per nulla superata va semmai attuata seriamente. In modo particolare va veramente applicato il principio della co-programmazione e co-progettazione dei servizi tra privato sociale ed enti locali. Questo sia sotto il profilo della lettura dei bisogni che un ente locale da solo non sa né può fare senza la collaborazione del terzo settore, sia nella programmazione delle risposte e nella valutazione delle priorità. In questi anni ho registrato, purtroppo, nella definizione dei piani di zona un eccesso di dirigismo ed una volontà egemonica dei comuni, troppo forte e non in linea con lo spirito e la volontà della 328. E poi vanno applicate le disposizioni sulle gare d?appalto, pesa ancora troppo ?il massimo ribasso? economico e troppo poco sono considerati altri criteri valutativi quali la professionalità, l?esperienza, il rispetto dei contratti di lavoro, la conoscenza e il legame con il territorio.
  2. Il 5 per mille va, a mio parere confermato ed esteso, purchè nessuno immagini di vestirlo di significati ideologici, ovvero nessuno pensi che è il miglior modo per scaricare sul privato, sulle risorse delle famiglie e delle imprese, sul mecenatismo, doveri che sono anche dello Stato e degli enti pubblici.
  3. Credo francamente che bisogna costruire nuovi penitenziari perché ve ne sono di obsoleti, sovraffollati e disumani. Penso a quello della mia città, Brescia. Ma penso anche che vada contestualmente modificato il codice penale ed imboccata la strada di una seria politica delle pene alternative alla detenzione in numerosissimi casi, non tutti. La reclusione non può considerarsi definitivamente superata in casi di gravi reati che segnalano la pericolosità sociale dei condannati. E poi sono necessarie più risorse e più giudici per la magistratura di sorveglianza e per coloro che lavorano quotidianamente per costruire un ponte tra il carcere ed il territorio.
  4. Sì bisogna arrivare ad agevolazioni fiscali per chi fa l?imprenditore sociale e rispetta rigorosamente la legge sulla impresa sociale che introduce impegni e regole non banali né troppo astratte.
  5. Non credo sia utile un viceministro per la cooperazione, vedo utile rafforzare la figura del viceministro del welfare con deleghe e risorse adatte a dare gambe davvero alla sussidiarietà orizzontale scritta nel titolo V° della Costituzione, che rischia di rimanere un traguardo altrimenti irraggiungibile.
  6. E? difficile definire un numero massimo di giovani che possono svolgere il servizio civile volontario. La richiesta del territorio è crescente e per me cresceranno anche le domande dei giovani nei prossimi anni. Questa è una buona opportunità da incentivare seriamente.
  7. L?intergruppo per la sussidiarietà è stato un buon strumento, una buona sede per elaborare battaglie parlamentari comuni e per affinare una cultura condivisa di solidarietà e sussidiarietà. Non va smantellato, va rilanciato e tenuto al riparo da strumentalizzazioni e protagonismi che gli hanno nuociuto in questa campagna elettorale. Ci aspettano 5 anni di lavoro serio e concreto, l?intergruppo deve ripartire dal 10 aprile con coraggio e lucidità e se serve con leadership più collaborative e plurali.
Luca Volontè, Udc
  1. La legge 328 è una buona legge ma come tutte le leggi è perfezionabile. Per esempio bisogna intervenire nella duplice direzione di evitare la dipendenza stretta tra pubblica amministrazione e volontariato e nell’altra direzione di cancellare dal panorama quelle associazioni ‘ad hoc’, create dagli amministratori locali ma inefficaci sul territorio. Ricordo anche che con la legge che porta il mio nome, sugli oratori, si è implementata non poco la portata della stessa 328. Noi, tuttavia, guardiamo a un sistema di Welfare mix, dove accanto a leggi come la 328 convivano legislazioni come la “+ Dai – Versi”, 5 per mille etc.
  2. Certamente confermeremo il 5 per mille che abbiamo invocato, proprio noi dell’UdC, fin dal cambio tra Siniscalco e Tremonti. Sono convinto che questa norma di applicazione concreta sia della sussidiarietà, sia della libertà-responsabilità personale funzionerà molto e stimolerà il volontariato a crescere in qualità. Nella attuale versione della norma ci sono ‘griglie’ giuridiche tali da dapotenziare la creazione di Onlus dell’ultima ora, tuttavia questi aspetti potranno essere migliorati anche grazie all’esperianza e alla collaborazione specifica con ‘Vita’ e le associazioni cui dà voce.
  3. Più che costruire nuovi carceri, serve ammodernarne molti, l’esempio di San Vittore urla agli occhi di molti.E’ necessario oltremodo sviluppare quelle norme, già presenti nella legge anti-droga presentata da Giovanardi che rivedono appunto pene alternative al carcere e che consentono di scontare tutta la pena ma nello stesso tempo crearsi una possibilità di reinserimento una volta usciti.
  4. Primo, la legge c’è ed è una grande novità civilistica. Secondo, è necessario rivedere quella parte del codice civile che interessa le Fondazioni per inserirvi quelle che una volta erano di origine bancaria. Terzo, fin dai primi mesi, se vinceremo, chiederemo di completare la norma sulle imprese sociali con i benefici fiscali.
  5. Bene l’idea di un viceministro ad ‘hoc’ per la cooperazione internazionale e sociale, entrambe valori primari del capitale sociale del Paese.
  6. Non mi fermerei ai numeri. Possono servire 60, 70, 80 o anche 100 mila giovani nel servizio civile. Preferirei dire due cose: la Francia sta copiando da noi questo servizio; secondo, se esiste e funziona lo si deve anche all’impegno del centrodestra e in particolare del Ministro preposto, Giovanardi.
  7. L’Intergruppo della sussidiarietà non può morire. Non penso che nessuno lo voglia, né che chiunque governerà abbia interesse a chiudere questa straordinaria fucina di lavoro comune che è stata la dimostrazione evidente di come appunto il bene comune non sia una vuota parola. Ognuno ha avuto e ha sfruttato i suoi talenti, io ero capogruppo di maggioranza e ho chiesto di calendarizzare i provvedimenti che ci interessavano. Domani forse capiterà ad altri, sono certo che faranno lo stesso. La campagna elettorale alza i toni e evidenzia le diversità, diceva però Tocqueville, quando l’ondata si cheta, il fiume del bene comune torna a scorrere al di là degli schieramenti. Sarà così, e l’intergruppo ancora lavorerà con le stesse motivazioni e la medesima unità.
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