Cultura

I due volti di Karadzic in prima pagina

A cura della redazione di Vita - sintesi di Franco Bomprezzi

di Redazione

L’arresto di Karadzic, il boia dei Balcani, e i particolari sulla sua nuova identità di santone omeopata trovano ampio spazio nei quotidiani di oggi.


Il Corriere della Sera dedica al caso quattro pagine con richiamo e fotonotizia in prima. “Karadzic, le due verità sulla sua cattura”!: la versione ufficiale di Belgrado dice che la cattura è merito esclusivo delle autorità serbe che avrebbero fermato lunedì scorso il boia dei Balcani mentre si spostava dalla capitale in un piccolo sobborgo vicino a Belgrado. Lui invece sostiene di esser stato arrestato venerdì notte e tenuto per tre giorni in isolamento. L’intervista di appoggio è allo studioso di diritto internazionale il britannico Anthony Dworkin che si compiace per l’arresto (“un po’ di giustizia è meglio di nessuna giustizia”), ma sottolinea come la Corte dell’Aja non potrà mai funzionare a pieno finchè perdurerà il boicottaggio di Cina e Russia, che non vogliono avere ostacoli nella gestione di Tibet e Cecenia.


La Stampa sottolinea il contrasto tra la figura del boia e quella del “santone”. Da leggere le dichiarazioni dei collaboratori della clinica in cui lavorava: «Era un uomo spirituale, dotato di una grande forza interiore, sempre di buon umore, sereno, comunicativo, e aveva grande successo presso il pubblico». Ora in cella Karadzic rifiuta il cibo per paura di avvelenamenti. Si dice inoltre che la versione ufficiale della cattura «fa acqua da tutte le parti»: probabilmente è stato tenuto per un periodo in un luogo segreto e poi “tirato fuori” al momento opportuno.


Anche la Repubblica dà spazio all’arresto di Karadzic. Due pagine – la 6 e la 7 – aperte da “Karadzic si ribella ai giudici «Contro di me tutta una farsa». Altri pezzi riguardano il tribunale dell’Aja (“L’Aja teme un altro caso Milosevic «Ora dobbiamo agire in fretta»: il mandato del tribunale scade nel 2010, non è certo che venga rinnovato) e le reazioni internazionali: Frattini: va premiata la «forte volontà politica» della Serbia; più cauti olandesi e belgi…


Su il Giornale Gian Micalessin  racconta la latitanza di Karadzic, santone new age in una clinica di belgrado e “ricercato” conferenziere. Roberto Fabbri fa un ritratto di Mladic, ancora latitante.


All’arresto di Karadzic il manifesto dedica un richiamo in prima, un’intera pagina e il commento di Tommaso Di Francesco “La svolta in serbo”. Il racconto della cattura e i misteri dietro a essa sono quelli riportati da tutti i giornali. Interessante l’intervista a Predrag Matvejevic di Tommaso Di Francesco che è intitolata «Ora le responsabilità di Europa e Usa». Matvejevic punta il dito contro la questione dei riconoscimenti delle indipendenze. «Si dovevano verificare tante cose prima di legittimare un uomo come Franjo Tudjman. E invece la Germania e il Vaticano sono andati avanti in modo precipitoso. C’è una tradizione di irresponsabilità dell’Europa e dell’Occidente (…) La Jugoslavia semplicemente non doveva esistere più, non contava più (…) Finito il non allineamento la Jugoslavia non serviva più. Lasciamola ai demoni, devono aver pensato in Europa e negli Usa, ai demoni dei peggiori nazionalismi. È quello che è stato fatto».
“Karadzic in cella, Serbia in Europa”, Avvenire apre sottolineando la partecipazione dell’Italia alla festa del fronte filo-Belgrado, e la sollecitazione da parte di Frattini della firma dell’Asa – accordo di associazione e stabilizzazione con la Serbia mentre tra i 27 spuntano le perplessità. Per Frattini «non dare alla Serbia una risposta positiva e immediata sarebbe un errore politico».

I quotidiani di oggi raccontano anche il caso del bimbo morto dissanguato in seguito ad una malriuscita circoncisione in casa. Il Corriere della Sera oltre alla ricostruzione della vicenda fa parlare il sottosegretario alla Salute Francesca Martini che dice: «(la circoncisione) è una pratica barbara, raccapricciante. E dobbiamo scoraggiarla con ogni mezzo. Se vogliamo davvero raggiungere l’integrazione degli stranieri che la impongono ai loro bambini non dovremmo mai accettarla all’interno del servizio sanitario nazionale», anche se «vale il principio della riduzione del danno» e quindi «sì alle regioni come Veneto e Liguria che sperimentano nelle loro cliniche la circoncisione, purchè rimanga a pagamento e non sia gratuita».


Su questo episodio la Stampa sceglie di fare un viaggio nella comunità nigeriana di Bari, dove la circoncisione è diffusa tra africani di tutte le religioni, a riprova che si tratta di qualcosa di tradizionale e non di religioso. Si documenta poi il lavoro dei medici, che cercano di convincere i genitori – quando li intercettano – a posticipare l’operazione ai due anni e a svolgerla nelle strutture sanitarie, mentre la tradizione impone di “operare” entro i tre mesi. Il vero problema è dunque cercare di favorire l’integrazione di una comunità che invece sembra tra le più chiuse e si rivolge ai “santoni” anche per altri tipi di cure e addirittura per gli aborti.


Su il manifesto l’articolo di Erica Gasaro ricorda che la circoncisione è legale, ma è permessa solo nelle cliniche private, viene ricordato pure il caso del bambino di Treviso del giugno scorso. Viene intervistato il presidente dell’associazione degli intellettuali musulmani italiani Ahmad Gianpiero Vincenzo che annuncia: «proporremo al ministro Sacconi di regolamentare la materia, permettendo la circoncisione rituale nelle strutture sanitarie pubbliche». All’avanguardia gli ospedali liguri che, spinti dalle richieste delle comunità straniere, l’11 luglio scorso hanno avviato una campagna di sperimentazione che prevede la circoncisione per 120 bambini di età inferiore ai 14 anni musulmani, ebrei e di altre religioni e culture che contemplano tali pratiche. L’operazione verrà però effettuata pagando un ticket di 100 euro. Nelle strutture pubbliche infatti non ci si può sottoporre a circoncisione se non per ragioni di salute.


Avvenire dà risalto al fatto che il nigeriano che ha operato è stato arrestato: 100 euro il suo compenso. Anche a Treviso, a inizio giugno, un caso simile: i genitori sono indagati in stato di libertà per omicidio preterintenzionale. Ahmad Gianpiero Vincenzo, presidente dell’associazione intellettuali musulmani italiani chiede di vietare la pratica a chi non è medico, proponendo a Sacconi di consentire l’operazione negli ospedali. D’accordo Maurizio Torricelli, medico del Policlinico, dove si fanno 20-30 interventi l’anno, con la scusa di patologie: intervento in ospedale, con ticket, in nome della tutela della salute dei bambini. Di idea opposta Isabella Bertolini, Pdl, secondo cui i medici devono sempre dissuadere.


E inoltre sui giornali di oggi:
Corriere della Sera – Il nucleare fa bene all’ambiente. è la tesi di Alberto Ronchey proposta oggi sull’editoriale del Corriere. Ecco il passaggio clou: «No per sempre al nucleare in Italia? Eppure come segnalano autorevoli analisti attenti anche alle ragioni dell’ambientalismo, il nucleare non contribuisce all’inquinamento da “effetto serra” anzi lo riduce. Il direttore dell’agenzia russa Rosatom, Sergei Kirjenko, calcola che in Europa la produzione dei reattori ha evitato l’emissione annuale d’anidride carbonica per 700 milioni di tonnellate, in Giappone per 270 milioni. Dati affidabili o forse no».

Il Sole 24 Ore – Interessante pagina sulla demografia mondiale: nel 2010 saremo 7 miliardi sulla Terra, tanti, a fronte di risorse limitate. Che fare? Il Sole intervista Hania Zlotnik, direttore della Divisione popolazione dell’Onu, che spiega: le politiche repressive tipo Cina (figlio unico per legge) non funzionano, il miglior anticoncezionale è l’aumento del reddito. Se una copia guadagna di più automaticamente fa figli più tardi e ne fa di meno. Quindi lo sviluppo economico è amico del pianeta. Occorre però fare in fretta: l’obittivo è arrivare a 8 miliardi di persone nel 2050 (e fermarsi lì) e non a 9, come sarebbe tenendo i ritmi di crescita attuali. A corredo, in puro stile Sole, molte tabelle da cui si evince che l’aspettativa di vita più alta al mondo ce l’ha il Giappone, la più bassa lo Swaziland (39,6 anni la vita media); il Paese che fa più figli è l’Afghanista (7,7 per donna!).

Italia Oggi – Case: prezzi in ribasso, non si compra più (come per dire: “è tempo di comprare”). Confedilizia chiede di togliere l’ici alle ville, perché si teme che ai catasti le abitazioni A2 siano spostate ad A1 senza controllo. Secondo Confedilizia 52.000 proprietari di palazzi storici, ville e castelli si lamentano…

la Repubblica – In prima: “La sedia elettrica a un euro” , ovvero lo spettacolo della morte (con manichino) al luna park di Milano. Il servizio a pagina 15: Franco vanni spiega e intervista il giostraio: «All’inizio temevo che qualcuno si lamentasse, che le madri avrebbero protestato, invece tutti ne vanno matti». Il commento è di Francesco Merlo: “Quando l’orrore diventa spettacolo”: «il fuori posto è ormai la cifra del nostro smarrimento. Il fuori posto come mancanza di regole e di responsabilità», conclude dopo aver elencato una serie di fuori posto (che per inciso è il concetto di osceno, cioè fuori della scena): la sedia elettrica al luna park, il dito medio del ministro, la scienza criminologica che si esibisce a Cogne, l’accanimento terapeutico…


La Stampa – In arrivo un film che distruggerebbe Obama. Il 1 settembre uscirà infatti Hype- The Obama Effect che dovrebbe smontare il «mito» del candidato democratico. L’ideatore è David Bossie, capo dell’indagine sul Whitewater che mise in difficoltà Clinton negli anni 90, quindi un conservatore di ferro. Nel film si intervistano una serie di personaggi che dicono il peggio di Obama, da commentatori a politici, la cui tesi è: Obama è un leader dell’ultrasinistra travestito da moderato, capace di mentire e di dire qualunque cosa pur di arrivare al potere, egocentrico e vanitoso come nessun altro, fino alla “bomba” finale: Obama in realtà è musulmano.

Il Giornale – Scuola. La UE pubblica uno studio che rivela che “i ragazzi non sanno leggere” in Italia un fenomeno che riguarda il 26,4% , in Finlandia solo il 4,8%. Francesco Sabatini dice: «le colpe sono dei prof», «la lettura non è solo ricevere informazioni, ma riflessione, educa all’interiorizzazione e all’analisi  delle conoscenze e di sè», «per  far nascere interesse alla lettura occorre lavorare intensamente su di una pagina».

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