Cultura

I Dressy Bessy, allegra spensieratezza pop-rock

Recensione del cd "Little Music" dei Dressy Bessy.

di Enrico Barbieri

Little Music si srotola senza alcun ordine e disciplina: è un disco che sta in piedi per miracolo. E vale per questo. I Dressy Bessy sono una band che fa del pop-rock scriteriato, senza troppe regole, se non quelle del divertissement sonoro e della freschezza d?esecuzione. Vengono da Denver, Colorado, e il loro Pink hearts, yellow moons, annata 1999, è di sicuro una delle vette del pop indie americano dell?ultimo lustro. Little Music è invece una compilation di materiale di riporto: pezzi che vanno dal 1997 al 2002 tirati fuori dal cassetto, B-sides, incisioni speciali e frattaglie varie. Insomma, una di quelle operazioni che alle volte sanno di bieco riciclaggio e altre riservano sorprese. è quest?ultimo il caso di Little Music, anche perché l?ordine sparso del cd, quest?antitesi del pensoso concept album, sembra davvero perfetto per il gruppo americano e per la sua musica anarcoide e disubbidiente. Le direttrici sono sempre quelle di un suono a metà strada tra gli anni 60 e il garage-rock degli anni 90: molta melodia, ma anche chitarre punkeggianti e tastiere acide. Su tutto, infine, la voce di Tammy Ealon, con le sue note piegate, le vezzose stonature e un?ironia graffiante che rende acuto e prezioso tutto ciò che canta. L?impressione è di estiva spensieratezza: ma non è proprio da quelle parti musicali che, anni fa, i Beach Boys insegnarono l?arte della rivoluzione anche tra surf e spiagge soleggiate?

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