Mondo

I disegni dei bambini scappati dalla guerra in Siria

Save the Children ha selezionato 500 disegni raccolti durante le attività portate avanti da luglio 2014 al gennaio 2015 nel mezzanino della Stazione Centrale, per intrattenere i più piccoli mentre le famiglie aspettavano il collocamento nelle comunità d’accoglienza. Analizzati da un’esperta di stress traumatico, i disegni esprimono mancanza di stabilità, ansia ed esposizione a eventi potenzialmente traumatizzanti

di Redazione

Sono oltre 42.300 i siriani arrivati in Italia nel 2014. Il gruppo di migranti più numeroso in arrivo nel nostro Paese, in fuga da una guerra sempre più sanguinaria. Di questi quasi 11.000 bambini, spesso piccolissimi, per la gran parte con i genitori. Migliaia di piccoli superstiti che hanno attraversato l’inferno della guerra, del viaggio e della fuga, un pericolo costante entrato con violenza nella vita quotidiana di questi bambini e rappresentato negli oltre 500 disegni raccolti dagli operatori di Save the Children, durante le attività ludico-ricreative portate avanti da luglio 2014 al gennaio 2015 nel mezzanino della Stazione Centrale di Milano. Da qui sono transitati oltre 7 mila minori siriani che, con le famiglie, permanevano all’interno del nodo ferroviario nell’attesa del collocamento nelle comunità d’accoglienza, nei giorni di sosta a Milano, luogo di transito verso i paesi del Nord Europa.

Organizzati in 5 sezioniguerra, viaggio, contesti esperenziali, figure umane, simboli e analizzati in base alla metodologia di Koppitz con l’impiego di 30 ‘Indicatori emotivi’ per descrivere elementi nei disegni che sono più o meno tipici nei bambini, i disegni sono stati pubblicati online, nel progetto multimediale Segni indelebili, insieme all’analisi dei disegni stessi di Vittoria Ardino, presidente del SISST (Società Italiana per lo Studio dello Stress Traumatico), e Editor della Rivista International Journal of Multidisciplinary Trauma Studies.

Dai disegni emergono tre problematiche principali: mancanza di stabilità, dovuta all’incertezza del contesto sociale di appartenenza insieme a un nostalgico desiderio di ritornare alla Siria che era, mancanza di accesso alla scuola, su più di 500 disegni studiati e analizzati non ci sono scene che rievochino il mondo della scuola nel vissuto dei bambini e poi l’ansia e l’ esposizione a eventi potenzialmente traumatizzanti: violenza assistita, la pressione della guerra, il viaggio.

“Sono bambini che oltre ad aver subito l’atrocità della guerra, hanno affrontato un viaggio estenuante subendo spesso ulteriore violenza. Bambini che hanno temuto di perdere la propria vita o quella dei propri cari molteplici volte, nel loro paese d’origine, nei paesi di transito, come la Libia, o nel Mediterraneo”, sottolinea Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa Save the Children.

Obiettivo della pubblicazione: restituire spunti di riflessione sull’esperienza di questi bambini. Save the Children chiede inoltre l’approvazione in tempi rapidi del Disegno di Legge C.1658, per garantire e migliorare l'accoglienza e la protezione dei minori stranieri che giungono in Italia. La proposta di legge interviene su tutto il percorso di accoglienza dei minori che giungono in Italia, dal momento dello sbarco e della prima accoglienza sino alla loro inclusione sociale ed educativa, e individua nel potenziamento ed allargamento del sistema Sprar  lo strumento in grado di rispondere in maniera tempestiva ed efficace alle esigenze di accoglienza di questi minori  attraverso  regole certe, garanzia di pari condizioni di accesso, maggiore solidità e qualità nella rete di accoglienza e di tutela, ma anche ottimizzazione e trasparenza nella gestione delle risorse pubbliche e una partecipazione attiva dell’Italia nell’ambito dei negoziati di pace per garantire che l’ accesso umanitario in Siria sia continuo e sicuro, nel rispetto del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani da parte di tutte le parti del conflitto. 

Vuoi accedere all'archivio di VITA?

Con un abbonamento annuale potrai sfogliare più di 50 numeri del nostro magazine, da gennaio 2020 ad oggi: ogni numero una storia sempre attuale. Oltre a tutti i contenuti extra come le newsletter tematiche, i podcast, le infografiche e gli approfondimenti.