Politica

I disabili intrasportabili al voto

Il 25 marzo è stato l’ultimo giorno utile per i malati intrasportabili per esprimere l’intenzione di votare a casa propria, come previsto dalla legge n. 22/2006.

di Sara De Carli

Il 25 marzo è stato l?ultimo giorno utile per i malati intrasportabili per esprimere l?intenzione di votare a casa propria, come previsto dalla legge n. 22/2006. Molti i delusi: votare a casa è rimasto un sogno. Perché? Come dichiara Severino Mingroni, candidato per la Rosa nel Pugno, «la legge parla di elettori in dipendenza vitale da apparecchiature elettromedicali. Io mi batterò perché un disabile grave come me, considerato trasportabile dalla legge, possa votare a casa, e non sottoporsi più alla tortura fisica e psicologica di farsi trasportare al seggio». L?associazione Coscioni ha ricevuto molte segnalazioni: «Il testo della legge è troppo rigido. Ci sono migliaia di cittadini esclusi da questa legge», commenta Rocco Berardo. Non la pensa così Pietro Barbieri, presidente Fish – Federazione italiana per il superamento dell?handicap: «Il diritto all?accompagnamento e al servizio di trasporto assicurano il diritto al voto alla larghissima maggioranza dei disabili. La nuova legge copre appunto il segmento che mancava». Una nota tecnica: dalle elezioni di aprile l?accompagnatore non avrà più l?obbligo d?essere iscritto nelle stesse liste elettorali del disabile votante. È sufficiente che sia elettore italiano.


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